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Successivamente una parte del patrimonio
della Biblioteca relativo esclusivamente alla
storia dell’Umanitaria ed al suo operato (statuti,
regolamenti, progetti, istituti, riviste, programmi di
sala) è stata oggetto di un progetto di digitalizzazione
cofinanziato dalla Regione Lombardia – Direzione
Generale Istruzione Formazione e Cultura. La scelta
di questo intervento è stata dettata da molteplici
fattori: dall’importanza dell’azione sociale svolta
da questa Istituzione, spesso all’avanguardia e
riconosciuta anche a livello internazionale; dalla
rarità di tale materiale, difficilmente reperibile
nelle altre biblioteche lombarde e nazionali, o, per
la maggior parte, posseduto esclusivamente dalla
Biblioteca dell’Umanitaria; per lo stato di naturale
deterioramento del materiale cartaceo in questione
che, negli anni, ha costretto a ridurre la possibilità
degli studiosi di consultare alcuni documenti
(opuscoli, relazioni, riviste).
Il progetto, denominato “Carta canta. Il patrimonio
documentale della Società Umanitaria”, è stato
materialmente effettuato dalla ditta ICAS 94
(specialista nel settore del trattamento dei
documenti di pregio con le nuove tecnologie digitali
in materia di gestione documentale - nel nostro
caso uno scanner planetario Zeutschel 10000TT)
e ciò ha permesso di digitalizzare circa 68.000
pagine, in formato tiff e pdf, per un totale di oltre
500 “oggetti” custoditi in Biblioteca, a partire dal
1893 fino al 1950.
Tale materiale, che è stato successivamente
ripartito in sei “collezioni” digitali (Storia, statuti
e sedi - Cooperazione, lavoro, edilizia popolare -
Emigrazione - Scuole e assistenza all’infanzia - Arte,
musica, teatro e biblioteche popolari - Periodici
e riviste) sarà presto consultabile nel portale della
Biblioteca digitale della Regione Lombardia (www.
lombardiabeniculturali.it).
Il patrimonio dell’Archivio Storico consta di
centinaia di pratiche, con migliaia di lettere,
corrispondenze, saggi, planimetrie, articoli
di giornali, che sono stati meticolosamente
inventariati (tale opera è stata portata avanti
dal gruppo di lavoro della CAeB-Cooperativa
archivistica e bibliotecaria - sotto la supervisione
di Paolo Pozzi) e infine confluiti nella pubblicazione
di sei poderosi volumi. Una versione in pdf dei sei
volumi è consultabile direttamente nel sito web
dell’Ente per permettere agli studiosi fuori Milano
di poter orientarsi nel mare magnum dei documenti
qui conservati.
Le pratiche, conservate con cura e suddivise per
anno, argomento ed attività, sono raggruppate in
tre archi temporali: 1893-1926; 1943-1961; 1962-
1986. Alla prima tranche temporale corrispondono
494 faldoni, alla seconda tranche 393 faldoni,
alla terza 626 faldoni: in totale 1.513 faldoni, che
documentano oltre un secolo di storia di una delle
più importanti e significative istituzioni della storia
d’Italia, attraverso le attività dell’Ufficio Agrario,
dell’Ufficio del Lavoro, dell’Ufficio Emigrazione,
della Scuola del Libro, delle Scuole professionali.
A queste pratiche si aggiunge il cospicuo patrimonio
della Fototeca, con circa 2.000 immagini relative
specialmente alle attività di educazione e
formazione prof essionale, intraprese nei decenni.
Il patrimonio documentario, inoltre, negli anni
è stato arricchito da altri preziosi fondi cartacei
non prodotti dall’Ente, ma ivi pervenuti per
acquisizione diretta o indiretta: essi costituiscono
una documentazione prevalentemente privata di
personaggi (Filippo Turati, Augusto Osimo, Carlo
Porcellini, Emilio Caldara, Ugo Guido Mondolfo,
Rinaldo Rigola), la cui attività si è svolta nell’ambito
degli interessi dell’Umanitaria. Nel 2009 l’Ente
è rientrato in possesso anche dell’archivio di
Riccardo Bauer, ex presidente dell’ente.
Nel 2004 l’Archivio Storico ha ottenuto dalla
Soprintendenza archivistica per la Lombardia
il riconoscimento che l’Archivio è di notevole
interesse storico e pertanto è sottoposto alla
disciplina del decreto legislativo 29 ottobre 1989, n.
490.