Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE INTEGRALE | Page 38
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certa riduzione, in particolare nelle aree montane dove le rese erano
spesso insoddisfacenti.
La Regione Emilia-Romagna è la
principale produttrice di frumento tenero (più del 30% del raccolto
nazionale) e in termini di superfici
coltivate (quasi il 27% del totale),
secondo dati ISTAT del 2011. Ma
anche questo territorio ha evidenziato nel tempo oscillazioni negli ettari e nei raccolti a seconda
dell’andamento delle quotazioni
nonché delle misure di politica comunitaria.
All’interno del gruppo delle COP,
bisogna effettuare un doveroso accenno alle misure PAC predisposte
per le leguminose da granella. Esse
si dividono in due grandi categorie: colture proteiche (fava, favino,
pisello, lupino) per l’alimentazione animale e altre leguminose da
granella (ceci, lenticchie e vecce)
sano trovare maggiori spazi.
L’influenza delle politiche comunitarie sul comparto dei cereali
potrebbe essere, dunque, di duplice natura. La nuova PAC e, in particolare la formula dei pagamenti
diretti (pagamento base + integrazioni), potrebbe comportare una
redistribuzione delle coltivazioni
sul territorio Ue con un probabile
spostamento verso aree dove i costi di produzione sono più competitivi. Ciò comporterebbe per
l’Italia un aggravio del deficit commerciale di cereali da granella, che
già registra tassi di autoapprovvigionamento piuttosto insoddisfacenti (dati Ismea): per il frumento
tenero esso è inferiore al 50%, per
quello duro varia tra il 60 e il 70%.
In questo caso, il mantenimento
di un aiuto specifico potrebbe mitigare l’allontanamento da tali coltivazioni (es. proteiche).
per la nutrizione umana. Queste
colture sono fortemente condizionate nel loro sviluppo comunitario dalla PAC: l’espansione delle
superfici è stata stimolata dalla
presenza di aiuti nell’ambito della
relativa OCM. Oggi sono soggette
al pagamento unico (non ancora
tutte le specie) con un aiuto legato
ancora alle superfici storiche. Per
garantire qualità ai consumatori,
l’Ue valorizza l’uso di sementi certificate e esenti da Ogm.
L’Italia importa grandi quantità di
proteiche principalmente da partner Ue ma anche extra-Ue come
Canada e Russia. Queste coltivazioni hanno registrato un successo altalenante in Italia legato ad alcune difficoltà colturali nel nostro
territorio e alla preferenza degli
agricoltori per i cereali ma è possibile che, a fronte di prezzi volatili e
a volte poco soddisfacenti evidenziati dai frumenti sui mercati, pos-
Tabella 2 - Unione europea: bilancio di approvvigionamento del comparto cerealicolo (2012/13).
FRUMENTO FRUMENTO
TENERO
DURO
EU-27
LEGENDA
voci
MAIS
TOT.
CEREALI
FRUMENTO/CEREALI
( %)
mio tonn - 2012/2013
10,10
0,80
16,90
37,50
29,07
123,60
8,40
58,10
275,90
47,84
3,80
1,50
10,80
17,00
31,18
137,50
10,70
85,80
330,20
44,88
108,00
9,10
70,20
269,00
43,53
Umano
47,70
8,40
4,80
65,70
85,39
Sementiero
4,70
0,40
0,50
9,70
52,58
Industriale
10,30
0,10
8,30
30,40
34,21
Alimentazione animale
45,30
0,20
56,60
163,20
27,88
0,90
0,10
0,60
2,20
45,45
Saldo disponibilità
28,60
1,50
15,00
59,00
51,02
Export
19,50
1,20
1,60
29,50
70,17
9,10
0,30
13,40
29,50
31,86
A
STOCK INIZIALE (01/07/2012)
B
Produzione utilizzabile
C
Import (da paesi terzi)
D= (A + B + C) Disponibilità totali
E
F
G= (D - E - F)
H
I= (G - H)
Utilizzo interno:
Perdite extra-azienda
Stock ?nale (30/06/2013)
Fonti: nostra elaborazione da http://ec.europa.eu/