Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2014
ti finanziari non incoraggiano la serenità dei consumatori. Guardando più in
dettaglio alla composizione della spesa, la stabilizzazione del dato aggregato
sui consumi è legata soprattutto all’andamento della domanda di servizi, che
registrano leggeri incrementi a partire dal terzo trimestre del 2013. Per i beni
l’andamento è apparso più incerto.
Il miglioramento dei consumi di beni è in larga misura assorbito dall’andamento degli acquisti di beni durevoli come di solito accade nelle fasi iniziali del
ciclo dei consumi. D’altra parte, la domanda di questi beni ha subìto un vero
crollo negli anni passati, e questo ha comportato un aumento della vita media
del parco durevoli esistente.
Un altro aspetto messo in luce dai dati di contabilità nazionale è rappresentato dal rimbalzo dei consumi di prodotti alimentari, che nel secondo trimestre
dell’anno ha interrotto la lunga contrazione degli anni passati.
3.4 Figli e casa spingono i risparmi
I primi segnali di stabilizzazione della ricchezza, e i tentativi iniziali di inversione di tendenza del potere d’acquisto delle famiglie, non sembrano però
ancora in grado di innescare una vera ripresa dei consumi. Difatti, i primi aumenti del reddito delle famiglie sono stati più che compensati da un recupero
del tasso di risparmio.
Figura 3.6. Le famiglie tornano a risparmiare
Propensione al risparmio, in % del reddito disponibile
15,0
16,0 15,7
15,9
15,6 15,3
15,3
13,3
00
01
02
03
04
05
06
07
14,9
08
14,1
09
12,2
11,8
11,4
10
11
12
13,0
13,5
13
14
Fonte: REF Ricerche su dati Istat
Nel corso della crisi la propensione al risparmio degli italiani si è ridotta drasticamente; tradizionalmente caratterizzate da un tasso di risparmio elevato
nel panorama internazionale, le famiglie hanno progressivamente rinunciato
a risparmiare per fare fronte alla crisi. In latre parole, esse hanno tagliato i
consumi meno di quanto non si sia ridotto il reddito, al fine di limitare l’arretramento del tenore di vita.
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