Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2014
ampiamente superato i canali tradizionali per volumi complessivi di prenotazione. Nonostante l’Italia presenti il maggior numero di strutture turistiche in
Europa (150 mila unità tra hotel, b&b, agriturismi, campeggi, villaggi vacanze),
internet è ancora un canale a forte potenziale di sviluppo: solo il 26% del turismo in entrata nel nostro Paese transita sui siti internet e sulle app che offrono
servizi di alloggio, a fronte di un più elevato 46% della Spagna e del 49% della
media europea.
Il fenomeno è in buona misura da ricondurre alle dimensioni medie delle
strutture alberghiere, la cui offerta in Italia è piuttosto frammentata: nel nostro
Paese un albergo dispone mediamente di circa 32 camere per gli ospiti, contro
le 47 della Spagna, le 40 della Grecia e le 35 della Francia.
Quanto alle tendenze più recenti, il turismo alberghiero tradizionale è stato negli ultimi anni incalzato dalle community che offrono servizi di condivisione e scambio di alloggi (tra gli altri è opportuno menzionare Airbnb,
HomeExchange, Couchsurfing).
Il successo di queste iniziative va identificato certamente con la capacità di
coniugare facilità di accesso alle informazioni (dotazioni, localizzazione, fotografie, giudizi dei precedenti utilizzatori), una vasta possibilità di scelta, la
sicurezza del pagamento elettronico e la possibilità di ripensamento.
Figura 4.17. Il modello di offerta turistica: in Italia alberghi più piccoli di Spagna e Grecia
Dimensione media degli alberghi (numero di camere), 2013
47,5
40,9
32,2
35,6
26,2
16,2
Italia
Francia
Germania
Spagna
Grecia
Regno Unito
21,2
Irlanda
Fonte: REF Ricerche su dati BTO
I numeri dalla principale piattaforma di scambio e affitto di alloggi in Italia,
Airbnb, rappresentano efficacemente lo sviluppo di questa tendenza: in Italia
si contano circa 45 mila alloggi disponibili (+110% rispetto al 2012) ove alloggiano ogni notte circa 12 mila persone (+280% nell’ultimo anno). Si tratta di
circa 4,4 milioni di presenze, l’1,2% del totale, che controbilanciano esattamente il calo delle presenze nelle strutture ricettive (376 milioni nel 2013 dai
380 del 2012).
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