35 RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
Le famiglie italiane, che peraltro si caratterizzano anche
per una scarsa propensione alla detenzione di attività
estere, hanno quindi subìto una decurtazione del valore
della loro ricchezza.
Uno dei problemi legati all’ampia quota di ricchezza immobiliare delle famiglie italiane è che, soprattutto nelle
fasi di crisi del mercato immobiliare, questa non è facilmente liquidabile come invece accade per molte attività finanziarie. Questo comporta che famiglie in difficoltà
non riescono neanche ad attingere allo stock di ricchezza posseduto.
Questo potrebbe spingere almeno per qualche tempo
a privilegiare le forme di investimento più liquide. In tale
direzione va segnalato che dal 2013 ha iniziato a recuperare gradualmente l’ammontare dei depositi bancari
delle famiglie.
D’altra parte, a mitigare lo scenario per l’immobiliare
intervengono alcune prime indicazioni di risveglio del
mercato dei mutui. Secondo l’indagine sul credito bancario condotta dalla Bce, le condizioni di erogazione di
mutui immobiliari alle famiglie sono divenute di segno
meno restrittivo nel 2014. D’altra parte, i tassi d’interesse
a breve sono prossimi a zero e quelli sui mutui erogati
alle famiglie iniziano a beneficiare della riduzione dello
spread.
Per stilare una classifica della ricchezza delle famiglie in
tutto il mondo giunge in soccorso una ricerca realizzata
da Boston Consulting Group che misura annualmente
l’andamento della finanziaria ricchezza globale, depositi,
denaro contante, titoli azionari e obbligazionari. Si scopre così che nel 2013 la ricchezza finanziaria nel mondo
è cresciuta ancora sostenuta dal buon andamento delle
borse valori, registrando un progresso del 14,6% e totalizzando la bella cifra di 152.000 miliardi di do