145 RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
A partire dal 2014 l’Italia, unitamente a tutti gli
altri Paesi dell’Unione Europea, è chiamata a
migliorare l’accuratezza delle misurazioni e
delle stime sulle grandezze chiave dell’economia: il Pil, i consumi, l’indebitamento delle
pubbliche amministrazioni. Le migliorie dovranno consentire di ricomprendere nel Pil le
attività illegali che producono reddito, quali il
traffico di sostanze stupefacenti, i servizi della
prostituzione e il contrabbando (di sigarette o
alcol).
L’obiettivo è operare confronti più coerenti
tra i diversi Paesi dell’Unione Europea caratterizzati da legislazioni diverse: si pensi al caso
della libera vendita di droghe leggere o al libero esercizio della prostituzione presente in
molti Paesi europei, come Germania, Olanda
e in parte anche Spagna e alle forme di regolamentazione più o meno stringente dell’attività in Austria, Svizzera, Ungheria e Grecia.
Ma quanto vale l’economia delle attività vietate, quali droga e prostituzione?
Alcune stime dell’economia illegale realizzate dai ricercatori della Banca d’Italia sulla base
della diffusione dell’uso del contante in 91 capoluoghi di Provincia ha indicato un’incidenza pari al 10,9% del Pil, dato che affiancato al
16,5% del Pil per l’economia sommersa (mo-
2,2-5,6 miliardi
IL GIRO D’AFFARI DELLA
PROSTITUZIONE
50-70 mila
LE PROSTITUTE PRESENTI IN ITALIA
65%
ESERCITA IN STRADA
9 milioni
I CLIENTI
5%
DELLA POPOLAZIONE 15-64
HA FATTO USO DI DROGHE
NELL’ULTIMO ANNO
21%
DEGLI STUDENDI TRA I 15-19 ANNI
FA CONSUMO DI CANNABIS
+2,29%
L’INCREMENTO DELLA % DI
STUDENTI CHE FA USO DI
CANNABIS NELL’ULTIMO ANNO