85 RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
rimentare questa nuova modalità di consumo.
Per una volta dimostrando più disponibilità
all’innovazione di altri Paesi europei.
Dall’auto ai prodotti di elettronica, dall’abbigliamento ai mobili per la casa siamo disposti a condividere di più, forse recuperando un
tratto sopito della nostra cultura nazionale.
Le modalità in cui si realizza il consumo collaborativo sono diverse e possono essere più o
meno organizzate. Alcune sono associate allo
scambio, al prestito e al baratto di beni (abbigliamento, accessori, arredamento, ecc.).
Quelle più avanzate sono tuttavia legate al
consumo plurale di beni e servizi organizzati da hub virtuali fruibili in mobilità: è il caso
- solo per fare gli esempi più ovvi - del noleggio di auto con o senza conducente (Car2go, Enjoy, Uber), della condivisione di passaggi in auto (BlaBlacar, Letzgo) o ambienti di
lavoro (Coworking for), dell’affitto di stanze
ed appartamenti messi a disposizione da privati (Airbnb, Scambiocasa, Homelidays), ma si
arriva sino a servizi di noleggio di abiti griffati
da utilizzare in occasione di una serata speciale (MySDRoom), al babysitteraggio a domicilio (Mytata) e all’erogazione di piccoli prestiti
a condizioni vantaggiose (Prestiamoci). Anche
l’alimentazione e l’enogastronomia hanno la
AUTO: MOLTO PIÙ IMPORTANTE LA DISPONIBILITÀ DELLA PROPRIETÀ
Molto d’accordo
Non d’accordo
5%
24%
Abbastanza d’accordo
Completamente in disaccordo
11%
14%
38%
8%
29%
41%
47%
46%
35%
45%
33%
25%
16%
Germania
Francia
29%
12%
Italia
16%
19%
Gran Bretagna
Fonte: Nielsen consumer confidence survey Q3 2013
loro versione sharing/social (Gnammo, la prima piattaforma di social eating nel nostro Paese), che mette in contatto chi ama cucinare
con coloro che volgiono sperimentare modalità nuove di ristorazione extradomestica: si
mangia direttamente a casa del cuoco oppure
ai giardini pubblici, nei negozi, in ufficio.
Ma c’è una opportunità di condivisione per
qualsiasi esigenza di consumo: il futuro è sharing.
8%
Spagna