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RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
limiti derivanti dalle condizioni depresse della
nostra domanda interna.
Di fatto, quindi, mentre consumi e investimenti cadevano, l’unico fattore di stabilizzazione
dell’economia è stato rappresentato dalla domanda estera. Il crollo delle importazioni ha
guidato il miglioramento dei conti con l’estero
dell’Italia. Anche nel confronto con altre economie europee il surplus dei conti con l’estero
dell’Italia è di dimensioni significative.
La possibilità di un andamento ancora favorevole delle esportazioni italiane è soggetta
però a non pochi rischi. Nel corso degli ultimi due anni diversi Paesi emergenti sono stati
colpiti da una fuga di capitali con conseguente deprezzamento dei tassi di cambio.
Molti dei capitali usciti da queste economie
si sono diretti verso i Paesi della periferia europea, attratti dalle garanzie offerte dall’impegno della Bce. Tali afflussi hanno favorito
la discesa dello spread dei Paesi periferici e il
recupero delle Borse europee, ma hanno anche comportato un rafforzamento del cambio
dell’euro. Fra i fattori che sostengono l’euro vi
è anche il formidabile avanzo dei conti con l’estero della Germania. Cambio forte e crisi dei
Paesi emergenti ridimensionano le chances di
recupero dell’export. La crisi delle valute dei
ANCHE NEL 2014 SURPLUS RECORD PER LA GERMANIA
Saldo delle partite correnti in % del Pil
7,9
1,6
Germania
1,4
Spagna
Italia
-1,6
Francia
Fonte: REF Ricerche su dati Commissione europea e Ocse
ALL'INIZIO DEGLI ANNI DUEMILA LA CINA ESPORTAVA QUANTO L'ITALIA
Quota di mercato delle esportazioni in % del commercio mondiale
ITALIA CINA
3,9 4,4
2001
2001
2,6 12,5
2014
2014
Fonte: REF Ricerche su dati Imf
Paesi emergenti rischia, infatti, di determinare
nei prossimi anni una nuova fase di aumento
delle quote di mercato di queste economie, il
cui peso nel commercio mondiale è cresciuto
in misura significativa.