27 RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
La Troika, triade di istituzioni di cui fino a qualche anno fa ignoravamo l’esistenza, commissaria i Governi, detta le agende di politica economica, entra nella vita quotidiana
dei consumatori, influenzandone le scelte e
intorpidendo gli spiriti animali di keynesiana
memoria. Una recente indagine Istat ha analizzato il grado di conoscenza che i consumatori hanno degli indicatori economici.
È vero: quando le questioni ci toccano nel
portafoglio l’attenzione e l’interesse salgono.
Negli anni della grande crisi la conoscenza
dei dati economici da parte dei consumatori
è sensibilmente aumentata: il 56,2% degli intervistati è oggi in grado di indicare un valore
puntuale sull’andamento del Pil, anche se non
è necessariamente quello esatto. Una quota che è di circa 3 volte superiore a quella del
2010, quando si fermava al 19,9%.
Prossima al 60% è la percentuale dei consumatori che indica un valore del tasso di disoccupazione (erano il 27,1% nel 2010); in calo è
l’interesse per l’inflazione, solo il 26,4% si spinge ad indicarne un valore, a conferma che sul
versante dei prezzi il clima è più disteso.
Non sempre le indicazioni trovano esatta corrispondenza nelle misure ufficiali, anzi assai
spesso le percezioni sono distanti: quando si
CRESCE LA CONFIDENZA CON L'INFORMAZIONE ECONOMICA
% di intervistati a conoscenza della variazione del Pil, 2013
2%
Non ne ha sentito parlare recentemente
19%
Ne ha sentito parlare ma non conosce il dato esatto
56%
Fornisce un valore
Non sa o non risponde
23%
Fonte: REF Ricerche su dati Istat
TRIPLICA LA QUOTA DI CHI INDICA UN VALORE
% intervistati in grado di fornire un valore sull'andamento del Pil, 2013
56,0
34,0
19,9
2010
Fonte: REF Ricerche su dati Istat
2012
2014