22 RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
Gli sforzi della politica di bilancio si concentrano adesso sui tagli alla spesa, secondo, le
linee guida tracciate nella spending review ma
l’impressione e che tali sforzi non siamo sufficienti ad un reale rilancio economico. E si rafforza la convinzione che una soluzione vada
cercata in sede europea.
Vi è, infatti, una crescente insoddisfazione
verso le regole delle politiche di bilancio europee, e diversi Paesi stanno iniziando a pensare
che un allentamento rispetto agli obiettivi del
pareggio di bilancio possa essere opportuno.
Quello che ci si può attendere allo stato delle
cose non è molto. Ma, nonostante le resistenze dei Paesi del Nord Europa, almeno l’accordo su un percorso più graduale potrebbe essere raggiunto nei prossimi mesi.
La posizione dell’Italia in questo contesto non
è di particolare svantaggio. Dopo gli sforzi degli scorsi anni abbiamo portato il deficit al 3%
e in termini di avanzo primario, ovvero il saldo tra entrate e uscite al netto degli interessi
sul debito pubbico, siamo oramai i primi della
classe. Dovremo in ogni caso continuare ad
esserlo, visto che il nostro debito ci penalizza
nel confronto con gli altri Paesi.
Le novità sul fronte fiscale sono comunque
significative. Una volta abolita l’Imu sulla pri-
SALDO PRIMARIO: ITALIA PRIMA DELLA CLASSE
Saldo al netto degli interessi in % del Pil, 2013
2,3
2,0
-1,5
Italia
Germania
-2,1
Francia
Spagna
Fonte: REF Ricerche e Commissione europea
IL PESO DEL DEBITO PUBBLICO È AUMENTATO PER TUTTI
Debito pubblico in % del Pil
2007
2014
135,2
103,3
100,2
95,6
64,2
65,2
76,0
36,3
Italia
Francia
Germania
Fonte: REF Ricerche e Commissione europea
ma casa (ma i benefici netti saranno modesti
se la Tasi compenserà il taglio Imu) è giunto il
decreto sugli 80 euro ai lavoratori dipendenti
con reddito lordo inferiore ai 25mila euro.
Spagna