213 RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
Basilicata, Calabria e Sardegna. In coda alla
graduatoria, per motivi anagrafici, la Liguria.
Nel 2013 il commercio elettronico ha mostrato una progressione del 20%, con punte del
40% per l’abbigliamento e le calzature grazie
al forte sviluppo di portali dedicati.
Il principale limite alla crescita dell’ecommerce è la scarsa diffusione della moneta elettronica: secondo dati della Banca Centrale Europea, l’Italia staziona nelle ultime posizioni della
classifica per numero di transazioni con carte
di pagamento (31 operazioni pro capite in un
anno, poco più di 2 al mese), alle spalle dei
Paesi scandinavi (guidano la graduatoria Svezia, Danimarca e Finlandia, con oltre 200), ma
anche di Francia (130), Spagna (52) e Germania (39) e davanti solo a Paesi periferici come
Ungheria, Romania, Grecia e Bulgaria. Sono
dati che testimoniano ancora una certa avversione al pagamento elettronico nonostante gli
interventi legislativi che hanno sancito l’obbligatorietà per gli acquisti o le prestazioni di importo superiore ai mille euro e l’introduzione
di conti corrente base gratuiti a beneficio dei
pensionati e delle famiglie a basso reddito
In Italia la moneta elettronica è poco diffusa
Numero transazioni pro capite all’anno con carte di pagamento
230 Svezia
224 Danimarca
214 Finlandia
167 Regno Unito
167 Olanda
159 Estonia
130 Francia
115 Portogallo
115 Belgio
78 Irlanda
64 Lettonia
62 Slovenia
61 Austria
52 Spagna
49 Cipro
44 Lituania
39 Germania
38 Malta
32 Slovacchia
32 Polonia
31 Repubblica Ceca
31 Italia
27 Ungheria
7 Romania
7 Grecia
4 Bulgaria
Fonte: BCE, 2013