142 RAPPORTO COOP 2014 > CONSUMI E DISTRIBUZIONE
PIÙ SOBRIETÀ NEI CONSUMI DI ALCOLICI
Gli italiani non sono dei grandi bevitori, la crisi spinge a
ridimensionare ulteriormente la spesa
Si beve meno, e si cerca di spendere meno. Il consumatore punta al risparmio, l’offerta si adegua alle nuove condizioni aumentando le promozioni. Da quando tutto ha preso a scendere è caduto anche il consumo di
bevande alcoliche. Nel confronto internazionale gli italiani sono fra quelli
che bevono meno, e la tendenza degli ultimi anni è decisamente decrescente. D’altra parte, il segno e l’intensità della variazione dei consumi di
bevande alcoliche sono in linea con quelli di altri prodotti alimentari, evidenziando un cambiamento di abitudini legato in buona parte alle ristrettezze economiche. Il cambiamento dei comportamenti di spesa è avvenuto soprattutto attraverso il tentativo dei consumatori di ridurre il costo
dei prodotti consumati. Questo ha portato a ridurre la spesa presso i bar
e i ristoranti, a tutto vantaggio dei consumi nelle mura domestiche. Gli
acquisti presso la distribuzione commerciale hanno anche mostrato una
tendenza del consumatore a privilegiare prodotti meno costosi, in questo
avvantaggiato anche dalle politiche di prezzo aggressive messe in campo
dai produttori di concerto con la distribuzione. La spinta promozionale
in questo segmento è risultata difatti molto accentuata. Gli italiani si distinguono per il tipo di bevande alcoliche che consumano. Difatti, mentre nei maggiori Paesi dell’Europa continentale le preferenze si orientano
soprattutto sui consumi di birra, in Italia, così come in altri Paesi fra cui la
Francia, il consumo di vino è prevalente. L’Italia è un grande produttore di
vino, ma da alcuni anni è in aumento la produzione di birra, con il fenomeno, per ora di nicchia ma in rapido sviluppo, dei micro birrifici.