TANTE GARE E TANTE AVVENTURE
Giuseppe “Pucci” Grossi e Alessandro
Pavesi, un equipaggio collaudato, settanta gare insieme, tante avventure e
tanti successi, ora si raccontano per
noi.
L’esordio nei rally qual è stato?
AP: “Il mio primo rally è del 1976, il Rally
Team ‘ 971 a Chieri , vicino a Torino. Ero
navigatore su una Lancia Fulvia 1600
Gruppo 3. Risultato? Una bella uscita
di strada! “
GG: “Ho iniziato con una Simca Rally 2
nel 1979, era una specie di Rally a Santarcangelo di Romagna, pensa che le
tute erano quelle da lavoro con scritto
sulla schiena PIL e NAV!”
Com’è nata la passione per i rally?
AP: “Seguendo in assistenza alcuni
amici che negli anni ‘70 correvano con
vetture che mi sembravano inavvicinabili, quali 124 Spider, Alfetta Gtv, che
auto!”
GG: “Seguendo le gare in motorino,
che poi è diventata moto da regolarità,
per andare a vedere i rally nella zona
di San Marino, e anche il Sanremo,
successivamente come appassionato
seguendo Graziano Muccioli e Walter
Meloni.”
La decisione di partecipare al Challenge Raceday com’è nata?
AP-GG: “Il Challenge ci permette di
conciliare i fondi sterrati, che amiamo,
lavoro, tempo libero, costi, famiglie e..
fidanzate! “
Quante edizioni avete disputato?
GG-AP: “Qualche gara tra il 2011 e il
2012, poi tutta la stagione 2013/2014
con la bellissima Mitsubishi Lancer R4
di Daniele e Fabrizio Bianchi, ai quali
siamo legati da una sincera amicizia.
Un secondo posto assoluto nel Challenge ci ha dato un’enorme soddisfa-
Luca Manera e Thomas Moser - Seat Ibiza A7
zione”.
Quali gare vi piacciono di più?
GG-AP: “Nel Challenge Raceday tutte
le gare sono tecnicamente impegnative e hanno caratteristiche organizzative di ottimo livello, se aggiungiamo anche la bellezza dei luoghi, sicuramente
la Liburna a Volterra è la più’ coinvolgente”.
Correte insieme da parecchi anni,
com’è il vostro rapporto?
AP: “Giuseppe è il mio miglior amico
sulla “Terra”! Ho passato più’ tempo
con lui che con tutte le persone che ho
frequentato nella mia esistenza. Lo apprezzo soprattutto per il suo approccio
alla vita, per la sua tenacia in gara, così
come nelle cose semplici di tutti i giorni”.
GG: “Alessandro come me è un grande appassionato, ci lega una profonda
amicizia e stima reciproca. E’ una persona speciale, molto colta e interessante. Quando sale in auto entra subito in una mentalità competitiva, con lui
mi trovo in sintonia perfetta.”
Volete raccontarci qualche avvenimento successo in gara, divertente o
meno, che vi ha particolarmente colpiti
o divertiti?
AP: “Dopo settanta gare disputate insieme, gli episodi da raccontare sono
infiniti! Tra i tanti, la grande emozione
di Pucci all’arrivo della vittoriosa Liburna Terra 2006 dopo aver rimontato
sotto il diluvio 40 secondi a Papadimitriou nell’ultimo giro di prove. Oppure
la frase di un commissario alla fine di
una speciale al Rally di Corleone nel
Trofeo Terra del 2006. Disputando una
PS evitiamo di qualche centimetro due
mucche enormi, uno spavento incredibile. Arriviamo a fine prova, scendiamo
dall’auto quasi urlando, si avvicina un
commissario e mi chiede perché sto
gridando, gli spiego quanto successo e
mi chiede ‘Mucche? Ma le hai centrate? ‘ Rispondo di no che siamo riusciti
ad evitarle per un pelo, la sua risposta
è stata ‘E allora cosa vuoi?’ con termini
decisamente più coloriti, diciamo! Siamo risaliti in macchina senza riuscire a
più a parlare…”
GG: “Rally Cagliari Miniere del 2005,
auto una Peugeot 206 della Racing
Lions. Finita l’ultima speciale, Fabrizio
Fabbri ci chiama facendoci credere
che, nonostante una furiosa rimonta
dovuta a una foratura, avevamo perso
la gara per un secondo! Doccia fredda, a quel punto, ridendo, ci dice che
era uno scherzo e avevamo vinto di
pochi secondi. Dopo 200 metri mi sono
fermato e al buio ho pianto come un
matto abbracciando Alessandro. Ma
ricordo con entusiasmo anche la prima vittoria al San Crispino nel 2002, a
casa di Navarra, la prima di una serie di
vittorie con la Ford Focus”.
C’è qualche cosa che vorreste venisse
aggiunta o modificata in questo Challenge?
GG: “Da uomo di Federazione, voglio
lanciare un’idea che ho in testa da
tempo. Entro il prossimo giugno, vorrei definire, insieme a tutti quelli che
organizzano gare su Terra, si chiamino
Ronde, Rally Day, Nazionali o CIR, un
progetto per rilanciare le gare su Terra. Si potrebbe ipotizzare che qualche
Ronde o Rally Day possano anche avere validità per il TRT 2016 con differenti coefficienti. Ovviamente il Raceday
deve continuare per la sua strada, che
mi pare stia dando grandi soddisfazioni
ad Alberto Pirelli e a tutto il suo staff”.
AP: “Suggerisco di abolire i gironi”.