INTERVISTE
A tu per tu con Alessandra de Bianchi
TUTTA “COLPA” DEL PADRE
Elia Chiaruzzi partecipa a Raceday da
svariate edizioni. Due stagioni fa ha
vinto il premio Under 25 e ha passato
un fine settimana a far traversoni sulla
neve a Livigno. Purtroppo nelle prime
due gare del Challenge è stato costretto al ritiro per problemi meccanici
mentre era al comando tra le 2 Ruote
Motrici. Il giovane sammarinese si racconta.
Quando hai iniziato a correre?
“Nel 2006 con una Opel Astra Gsi quasi
stradale a San Marino e nei Rallysprint.
L’avventura nel mondo dei rally non è
stata facile all’inizio: in molte gare, invece di salire sul podio finivo dal carrozziere! Nel 2008 ho avuto un incidente
che mi ha allontanato dal mondo dei
rally anche a causa delle scarse finanze. Nel 2011 le cose hanno iniziato ad
andare meglio, mi hanno affidato un
posto di responsabilità in una ditta di
San Marino e con uno stipendio buono
mi si sono riaperte le porte dei rally e
ho ricominciato a correre proprio nel
Challenge Raceday”.
Com’è nata la passione per i rally?
“Tutta ‘colpa’ di mio padre che correva
in fuoristrada con le jeep quando ero
ancora un bambino. Mi ricordo ancora le prime volte che andavo a vederlo correre: i salti, il rumore del motore
e tutto il polverone che la sua auto
alzava verso il cielo mi hanno fatto innamorare delle auto e degli sterrati.
Inizialmente, all’età di 8 an ni, mi limitavo a chiedergli tutte le sere il funzionamento del motore a scoppio e delle
altri parti meccaniche. Quando avevo 11
anni mi regalò una macchina a scoppio telecomandata e quasi tutti i week-end, per 2 anni, mi portò a girare in
pista a Riccione e Bologna. In quei due
anni sono diventato quasi un esperto
di macchinine, nonostante l’età. Tant’è
vero che tutte le sostituzioni delle parti
meccaniche, dei componenti del motore, le effettuavo da solo ed ero anche
in grado di sistemare la carburazione.
Però io volevo essere in auto e non guidarla tramite un telecomando, così a
19 anni iniziai a correre”.
Cosa ti ha portato a correre sulla terra
e nel Challenge Raceday?
“Il Raceday è un campionato con belle gare un po’ in tutta Italia e si può
fare molta esperienza su sterrato e in
condizioni atmosferiche molto variabili.
Correre su asfalto non mi diverte più
di tanto, preferisco i traversi e la polvere che entra in auto! Inoltre mi piace
come è stato concepito il Challenge e
mi piace ancora di più l’atmosfera che
ha creato: un grande gruppo di amici
che si sfidano a suon di gas. La formula
è giusta: prove speciali bellissime, amici, divertimento e costi abbordabili!
Racconta qualche avvenimento divertente oppure che ti ha colpito durante
la tua carriera di pilota.
“L’avvenimento più divertente e anche più importante per me è stata la
vittoria nel mio Raggruppamento alla
scorsa Liburna Ronde Terra. Una gara
fantastica, tutto è andato bene, avevo
un ottimo feeling con l’auto e mi sentivo
proprio bene”.
Il Nido dell’Aquila non è stata una gara
fortunata. Puoi raccontare come ti è
sembrata?
“In effetti la gara è stata poco fortunata: un cedimento dell’idroguida mentre
eravamo per la prima volta in tutta la
carriera primi fra le 2 Ruote Motrici. Un
peccato, ma anche questo fa parte
delle corse. Se esiste la sfortuna, esiste anche la fortuna, andrà meglio la
prossima volta! Sinceramente la prova all’inizio non mi entusiasmava più di
tanto, però quando ho realizzato che
non sarei più riuscito a fare il terzo e
il quarto passaggio mi è dispiaciuto da
morire perché sapevo che avrei potuto migliorare ancora evitando quei due
o tre errori che continuavo a fare”.
Cosa pensi delle altre gare e del Challenge in generale?
“Lo scorso anno le ho disputate tutte
e devo dire che le speciali mi piacciono tutte. Ogni gara ha sempre qualche
cosa di speciale. Come detto ho ‘assaggiato’ la terra per la prima volta nel
2011 proprio con Raceday, da allora mi
sono iscritto sempre… Quattro edizioni
consecutive, si vede che mi pace tanto!”
Qualche cosa che desidereresti cambiare o aggiungere nel Challenge?
“La formula è azzeccatissima e gli organizzatori del Challenge, che ringrazio,
sono fantastici. Forse qualche premio
per i navigatori potrebbe starci”.
Elia Chiaruzzi e Daniele Conti - Renault New Clio R3C