Raceday News 2014-2015 | Page 5

INTERVISTE A tu per tu con Alessandra de Bianchi TUTTA “COLPA” DEL PADRE Elia Chiaruzzi partecipa a Raceday da svariate edizioni. Due stagioni fa ha vinto il premio Under 25 e ha passato un fine settimana a far traversoni sulla neve a Livigno. Purtroppo nelle prime due gare del Challenge è stato costretto al ritiro per problemi meccanici mentre era al comando tra le 2 Ruote Motrici. Il giovane sammarinese si racconta. Quando hai iniziato a correre? “Nel 2006 con una Opel Astra Gsi quasi stradale a San Marino e nei Rallysprint. L’avventura nel mondo dei rally non è stata facile all’inizio: in molte gare, invece di salire sul podio finivo dal carrozziere! Nel 2008 ho avuto un incidente che mi ha allontanato dal mondo dei rally anche a causa delle scarse finanze. Nel 2011 le cose hanno iniziato ad andare meglio, mi hanno affidato un posto di responsabilità in una ditta di San Marino e con uno stipendio buono mi si sono riaperte le porte dei rally e ho ricominciato a correre proprio nel Challenge Raceday”. Com’è nata la passione per i rally? “Tutta ‘colpa’ di mio padre che correva in fuoristrada con le jeep quando ero ancora un bambino. Mi ricordo ancora le prime volte che andavo a vederlo correre: i salti, il rumore del motore e tutto il polverone che la sua auto alzava verso il cielo mi hanno fatto innamorare delle auto e degli sterrati. Inizialmente, all’età di 8 an ni, mi limitavo a chiedergli tutte le sere il funzionamento del motore a scoppio e delle altri parti meccaniche. Quando avevo 11 anni mi regalò una macchina a scoppio telecomandata e quasi tutti i week-end, per 2 anni, mi portò a girare in pista a Riccione e Bologna. In quei due anni sono diventato quasi un esperto di macchinine, nonostante l’età. Tant’è vero che tutte le sostituzioni delle parti meccaniche, dei componenti del motore, le effettuavo da solo ed ero anche in grado di sistemare la carburazione. Però io volevo essere in auto e non guidarla tramite un telecomando, così a 19 anni iniziai a correre”. Cosa ti ha portato a correre sulla terra e nel Challenge Raceday? “Il Raceday è un campionato con belle gare un po’ in tutta Italia e si può fare molta esperienza su sterrato e in condizioni atmosferiche molto variabili. Correre su asfalto non mi diverte più di tanto, preferisco i traversi e la polvere che entra in auto! Inoltre mi piace come è stato concepito il Challenge e mi piace ancora di più l’atmosfera che ha creato: un grande gruppo di amici che si sfidano a suon di gas. La formula è giusta: prove speciali bellissime, amici, divertimento e costi abbordabili! Racconta qualche avvenimento divertente oppure che ti ha colpito durante la tua carriera di pilota. “L’avvenimento più divertente e anche più importante per me è stata la vittoria nel mio Raggruppamento alla scorsa Liburna Ronde Terra. Una gara fantastica, tutto è andato bene, avevo un ottimo feeling con l’auto e mi sentivo proprio bene”. Il Nido dell’Aquila non è stata una gara fortunata. Puoi raccontare come ti è sembrata? “In effetti la gara è stata poco fortunata: un cedimento dell’idroguida mentre eravamo per la prima volta in tutta la carriera primi fra le 2 Ruote Motrici. Un peccato, ma anche questo fa parte delle corse. Se esiste la sfortuna, esiste anche la fortuna, andrà meglio la prossima volta! Sinceramente la prova all’inizio non mi entusiasmava più di tanto, però quando ho realizzato che non sarei più riuscito a fare il terzo e il quarto passaggio mi è dispiaciuto da morire perché sapevo che avrei potuto migliorare ancora evitando quei due o tre errori che continuavo a fare”. Cosa pensi delle altre gare e del Challenge in generale? “Lo scorso anno le ho disputate tutte e devo dire che le speciali mi piacciono tutte. Ogni gara ha sempre qualche cosa di speciale. Come detto ho ‘assaggiato’ la terra per la prima volta nel 2011 proprio con Raceday, da allora mi sono iscritto sempre… Quattro edizioni consecutive, si vede che mi pace tanto!” Qualche cosa che desidereresti cambiare o aggiungere nel Challenge? “La formula è azzeccatissima e gli organizzatori del Challenge, che ringrazio, sono fantastici. Forse qualche premio per i navigatori potrebbe starci”. Elia Chiaruzzi e Daniele Conti - Renault New Clio R3C