Raccontando l’amore - antologia AA.VV. (march 2014) | Page 68

Testo tratto da «Little Thoughts/short stories» di Loriana Lucciarini «Oh» sospirò la ragazza, con la voce spezzata «...non cambierebbe niente?» chiese. «No» le disse Nanhuel, «in fondo tu non sei così importante da cambiarmi la vita.» Le parole di lui la colpirono come un’auto in corsa. Indietreggiò appena, impercettibilmente. Era come se il mondo la risucchiasse in un vortice senza energia, senza colori, dove tutto ne usciva confuso e senza vita. Jael abbassò lo sguardo e tentò di controllare le lacrime che si accalcavano all’attaccatura delle ciglia, ordinando loro di rientrare, di precipitare di nuovo dentro di sé. Quando alzò gli occhi una lastra di vetro ne aveva cambiato il colore, molto più opachi, più chiari, più gelidi. «Non vuoi più vedermi?» gli domandò con voce sottile. «No, Jael, no.» rispose lui deciso. «Peccato, niente di ciò che ho fatto e che sono ti ha condotto a me. La tua anima non riconosce la mia. È inutile dirsi altro. È davvero finita, Nanhuel.» Quando Jael si voltò, le parve di vedere la sua ombra rotolare giù per il selciato. La sua anima era lì, ai piedi della scarpata. La poteva sentire urlare e veder contorcersi, ma lei fu brava, non disse niente, sorrise e disse semplicemente «Addio», mentre attorno a lei un sole caldo di settembre scintillava tra polline e granelli di luce. Il racconto ti ha colpito? Scopri di più su Loriana Lucciarini? # vai a pag. 100 66