Con poche, agghiaccianti righe Letizia Mancioppi riesce a rendere
tutta la tenerezza e l’orrore di un amore deviato, quello che una
donna ormai anziana riversa su una bambola, credendola la figlia
che non ha mai avuto.
Uno stile onirico ed evocativo come una antica ninna-nanna
accompagna il lettore in una lettura che, indizio dopo indizio, si
rivela in tutta la sua umana tragicità : la storia di un rimpianto
perduto e di un amore avvizzito ancor prima di nascere
[Marta Tempra]
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