«Eh, adesso hai detto bene, è un furfante, - rispose la madre di
Cristian raggiungendoci - è ambizioso come il padre!»
«L’ambizione ci vuole nella vita.»
«Si, ma l’ambizione fa dimenticare troppe cose.»
Mi voltai verso le due e cercai di capire di chi parlassero, poi
sentii chiaramente il nome di Cristian e Angela m’indicò un lato
della stanza. Mi girai in quella direzione e vidi un gruppetto di
belle donne. Erano tutte alte e indossavano abiti con corpini
aderenti, vita stretta e molto scollati. Erano le figlie dei signori
presenti e io mi sentivo piccolissima. Abbassando la testa, mi
misi ad ascoltare il grammofono, ma la mia amica mi spintonò e
disse:
«Cosa fai, non lo saluti?»
«Chi?» chiesi.
«Cristian.»
«E dov’è?»
«Come? Te l’ho appena indicato!»
«Fra quelle ragazze?»
«Sì.»
«Oh no, allora, non ci vado.»
«Ma è da maleducati non salutare il festeggiato.»
«No, senti, io vado via, non mi sento proprio!»
«Oh, Martina, guarda che se vai via, litighiamo! Adesso io vado a
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