Raccontando l’amore - antologia AA.VV. (march 2014) | Page 18

Jean mi accarezzò la schiena dalle spalle in giù, giù fino alla rotondità del mio sedere. Risalì lungo il bacino, sui seni. Slacciò i lacci del corpetto e mi baciò la pelle liscia e odorosa del petto attorno all’amuleto. «Quanto mi sei mancata» sospirò tra i miei seni. Un gemito di Teresa nel sonno mi riportò alla realtà. Mi alzai di scatto. Mi sentivo tutto il corpo infiammato e un piacevole calore si spandeva dal centro del mio ventre. Con fretta spensi il fuoco, presi Jean per mano e lo condussi nella mia-nostra- misera camera da letto. Lo spinsi sul letto con una tale foga che ne rimase piacevolmente sorpreso. Mi liberai della ingombranti gonne e stracciai via il corpetto rimanendo solo con una vestaglia di mussola bianca. Jean mi invitò a liberarmi della biancheria e rimase a guardarmi per qualche lungo minuto. «Ti immaginavo tutte le notti» sussurrò senza fiato. «Sei bellissima, Athena. Vieni qui, lascia che assaggi le tue carni.» Mi avvicinai a lui. La mia pelle emanava calore nonostante il freddo di quella notte. Mi misi a cavalcioni su di Jean, completamente nuda. Lo baciai ancora mentre le mie mani frugavano nei suoi pantaloni. Sentivo il suo duro desiderio contro il mio ventre. Non resistetti e lasciai che lui mi possedesse come avevo sognato nelle mie solitarie notti. «Oh, Jean.» Gli morsi il collo provocandogli un gemito misto tra 16