Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 80

prerogative della Chiesa, a non ambire alla corona di Puglia e di Sicilia, a partecipare alla prossima Crociata, a riconoscere la sovranità papale non solo sullo Stato Pontificio, ma anche sugli ex-territori della defunta Contessa Matilde( che, perduto l ' unico figlio, aveva lasciato la Chiesa erede dei suoi vasti domini in Toscana e in Emilia, nel 1115). Ma, pur avendo accettato tutte queste condizioni nella Capitolazione di Neuss, Ottone- libero ormai del rivale- " gettò la maschera e in una dieta, tenuta a Parma( vedi Evo Medio di C. Castiglioni, pag. 299), dichiarò doversi restituire all ' Impero tutto quanto era stato tolto e il reame di Sicilia appartenere all ' Impero. Coll ' esercito, quindi, invadeva il patrimonio di S. Pietro e si spingeva nell ' Italia meridionale." Il papa, dopo averlo più volte ammonito, lo scomunicò; sciolse i sudditi dal giuramento di fedeltà( 18 novembre 1210) e sollecitò i principi e popoli della Cristianità a difendere le Chiesa; ricercò tra l ' altro la collaborazione di Filippo Augusto, re di Francia, ed esortò i principi tedeschi a porre sul trono il suo pupillo Federico II. Il re di Francia, Filippo Augusto, era già in lotta con l ' inglese Giovanni Senza Terra, parente di Ottone di Brunswich. Il 27 luglio 1214, a Bouvines nelle Fiandre, Filippo Augusto affrontò in battaglia campale il re d ' Inghilterra al quale si era alleato lo scomunicato Ottone deciso a liberarsi per sempre di un nemico che avversava implacabilmente il suo disegno di dominio universale. La sconfitta dell ' esercito inglese e tedesco fu totale sul piano militare e definitiva sul piano politico. Pur avendo arrischiato la vita, Filippo Augusto vide alla fine travolti e messi in fuga ignominiosa i suoi nemici, e in particolare Ottone di Brunswich, il quale " percosso da un gran colpo il suo cavallo, mostrò la schiena ai cavalieri francesi e immediatamente si diede alla fuga, lasciando come preda al nemico l ' aquila, lo stendardo e quanto si era portato sul campo "( dal racconto di Guglielmo il Bretone contenuto nel manoscritto latino 5925 della Bibliothèque Nationale di Parigi, citato a pag. 55 de " La domenica di Bouvines " di Georges Duby, 1977). Più che Giovanni Senza Terra- che l ' anno seguente, poco prima di morire, si riconciliava con Innocenzo III-, pagò le spese della dura sconfitta il suo alleato Ottone di Brunswich che, abbandonato da tutti, moriva nei suoi possessi aviti quattro anni dopo, mentre l ' Arcivescovo di Magonza poneva sulla testa di Federico, a nome del pontefice, la corona di Germania. Nel luglio del 1216 passava a miglior vita anche il papa Innocenzo III, al quale subentrava, a distanza di pochi giorni, Onorio III. Il nuovo pontefice- già istruttore di Federico- il 22 novembre 1220 conferiva all ' ex-allievo anche la corona imperiale dopo avergli fatto accettare con giuramento le condizioni già imposte a suo tempo ad Ottone di Brunswich. Ma il giovane e ambizioso titolare dell ' Impero, di fronte al trionfare del guelfismo di cui era stato alfiere il papa Innocenzo III, riprese la lotta per rivendicare i propri diritti, e- appellandosi rigidamente al trattato di Costanza- cercò di ristabilire nelle città i funzionari che lo rappresentassero. Inutilmente, perché( P. Brezzi: Le relazioni tra i Comuni Italiani e l ' Impero; Questioni di Storia Medioevale, Marzorati) " dovette presto costatare, a sue spese, che era impossibile tornare alle vecchie posizioni; sarebbe stata una condanna ad un sicuro insuccesso." Tuttavia nel 1226- lo stesso anno in cui ad Assisi si spegneva San Francesco, uno dei più grandi santi e innovatori dello spirito cristiano nella società corrotta di quei secoli- egli convocò a Cremona una dieta per trattare di questi e di altri argomenti, e vi si preparò raccogliendo un poderoso esercito dall ' Italia Meridionale, dagli Stati della Chiesa e dalla Germania. Allora i Comuni, allarmatissimi, promossero una nuova Lega Lombarda. Per il momento non intendevano ancora uscire dal terreno della lega-