lice sedis legato. T.*, Placentine ecclesie episcopus licet indignus, cum omni devotione obsequium. Meminisse patet paternitas vestra, quod in causa, quam cum venerabili fratre nostro Cremonensi episcopo habemus super ecclesiam sancti Laurentii, magistrum Porcellum procuratorem costituimus. Set quoniam cause, ut asserit, impeditus adesse non potest, dilectum filium nostrum Obizonem, presbiterum plebis Palatii, in eadem causa nobis consentientibus procuratorem constituit. Unde vobis rogando mandamus, ut predictum presbiterum, sicut magistrum Porcellum in hac causa suscipiatis et testes, quos Cremonenses nobis auferunt, veritatem dicere in hac causa ex offitio vostro compellatis. SN Ego Lanfrancus, qui dicor Bandus, notarius sacri palatii, hoc exemplum ex autentico exemplavi. Sic in eo continebatur, sic et in ipso legitur exemplo citra litteras plus minusve.
Tedaldus( Theodaldus): 1167. Iun.( Intr) – 1192 Maii 25( mort.). Cf. Gams. Series episcoporum eccl. cath. Ratisbonae, 1837, pag. 716. parte del Vescovo Cremonese e da parte del Vescovo Piacentino, che giurano di definire i confini degli stessi episcopati; i quali tutti posero la stessa curia nell’ episcopato piacentino; e fino a qui il Vescovo di Piacenza fu in quieta possessione della stessa curia e della stessa chiesa ". Interrogato sul chierico Gualderico, in nome di chi raccolga la decimazione della stessa chiesa, rispose:” Non so”. Interrogato sul prete Amicone, per quale Vescovo abbia servito la stessa chiesa, rispose:“ Non so, perché io abito a Lodi e non so di questo problema, né che ci fosse discordia su la stessa chiesa, se non fosse del Vescovo Piacentino, se non a causa dei nuovi abitatori lì attualmente stanziatisi”. E disse che è pubblica fama, per tutto il territorio che questa curia e chiesa sono del Vescovo Piacentino. SN Io Lanfranco, che son detto Bando, notaio del sacro palazzo, ho esemplato dal documento autentico le affermazioni dei predetti testimoni. Così vi era contenuto, così anche in queste copie si legge, salvo qualche lettera in più o in meno. SN Al venerabile padre( o parte?) Galdino, per grazia di Dio Arcivescovo della santa chiesa di Milano, legato della Sede Apostolica. T. *, vescovo della chiesa Piacentina, anche se indegnamente, con ogni devozione( porge) l ' ossequio. La paternità vostra dimostra chiaramente di ricordare che nella causa che noi abbiamo col venerabile nostro fratello vescovo di Cremona sulla chiesa di San Lorenzo, abbiamo costituito procuratore mastro Porcello. Ma poiché non può presenziare alla causa come asserisce, essendo impedito, col nostro consenso ha costituito procuratore nella medesima causa il nostro diletto figlio Obizzone, prete della pieve di Palazzo. Quindi lo mandiamo a voi pregando che accettiate in questa causa il predetto prete, come mastro Porcello, e induciate con l ' officio vostro a dire il vero in questa causa i testimoni che i Cremonesi a noi sottraggono. SN Io Lanfranco, che son detto Bando, notaio del sacro palazzo, ho esemplato questo fac-simile dal documento autentico, così in esso era contenuto, così anche in questa copia si legge oltre qualche lettera in più o in meno.
Nota * Tedaldo( Teobaldo): giugno 1167( entr.)- maggio 1192( mort.). Confr. Gams. Serie dei vescovi della chiesa cattolica, Ratisbona, 1873, pag. 716.