Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 68

mum ideo, quia offitium acceperat ab episcopo- Cremone. Et hoc audivit et bene certus est, quia prope erat, et possunt esse anni XXV. Et dixit, quod ab annis III dixit eidem presbitero Guilielmo, ut veniret stare et servire eidem ecclesie sancti Laurentii, quia ibi erant parentes et noti eius, et ego irem secum ad episcopum Placentie et facerem eum ibi ab ipso episcopo confirmari. Et ipse presbiter Guilielmus respondit:“ Non audeo hoc facere, quia episcopus Cremone auferret mihi ministerium, quia ego sum eius clericus.” Et dixit, quod ideo, quod presbiter Amizo parabola episcopi Cremone facit missam ad ipsam ecclesiam sancti Laurentii, quod anni III sunt, quod noluit missam ab eo audire necque penitentiam accipere, quia firmiter credit, quod est episcopi( Placentini).( O) tto de Morengo, qui habitat ad Sanctum Andream, iurato dixit:“ Ego recordor per annos XL et ab eo episcopo infra septem et sepius habeo auditum dicere veteres et antiquos homines, quod ipsa ecclesia est episcopi Placentie, et sic ego firmiter credo, et talis est fama maioris partis circumstantium.” Et dixit, quod audivit dicere, quod ipse presbiter Guilielmus, qui erat da parentella illorum, qui ipsam ecclesiam fundaverunt, fuit ibi positus per episcopum Cremone et tunc fuit expulsus per vicinos ecclesie ideo, quia per ipsum episcopum ibi positus erat. Et dixit, quod modo tenetur per episcopum Cremone. De decima dixit, quod nichil sciebat. Presbiter Daibertus ecclesie sancte Margarite de loco Baniolo iurato dixi:“ Ego eram in loco Pallatio, ubi erat episcopus Iohannes de tertio civitatis Placentie, et tunc fecit me ipse episcopus ad se venire et iniuxit mihi, ut irem ad predictam ecclesiam sancti Laurentii canere ibi missam, quia tunc erat festum sancti Laurentii. Et cum ibi venissem, inveni ibi Gualdricum, qui erat clericus ipsius ecclesie, et tunc interrogavi eum, quid agere volebat, et ipse respondit:” Ego veni pro missa facienda.” Et tunc interrogavi eum, cuius nomine tenebat ipsam ecclesiam; et ipse dixit:“ Nomine episcopi Placente”, et sic ibi coram me confessus est quod clericus erat episcopi. Et ego dixi:“ Si eius clericus es, quare ante eum non es representatus?” Et ipse dixit:“ Vos videtis, quomodo sum indutus; non habeo honesta vestimenta, set tamen hodie vel cras ero ante ipsum episcopum.” Et credo, quod eo die aut alio sequenti fuit ante eum. Et sunt minus annis XX. Set tamen circa illud tempus est et bene est fama illius pagi, quod ipsa ecclesia est episcopi Placentie.“ Prepositus Albericus ecclesie de Pallatio iurato dixit:“ Ego semel fui interpellatus in quodam
Chiesa; io non ho sentito dire che il Vescovo di Cremona avesse qualcosa da chiedere nella detta chiesa di San Lorenzo, se non da questa lite in qua, ma ho sentito e credo fermamente che è dell ' episcopato di Piacenza, e tale( è) la fama. E la decima del territorio circostante è tenuta dai conti Girardo e Lantelmo, che la tengono da parte del Vescovo di Piacenza, perchè così ho sempre sentito ". E disse che un certo Guglielmo, che era figlio di Tedoldo Richirenda, stava lì nella stessa chiesa e andò dal Vescovo di Cremona e ricevette il chiericato da lui e, avendo sentito dire questo un certo preposto della chiesa di Palazzo, di cui non ricordo il nome, mandò alla stessa chiesa dove era lo stesso Guglielmo, Andrico da Sabbiono chierico e altri con lui, e cacciarono quindi di lì lo stesso Guglielmo, perché aveva ricevuto l ' ufficio dal Vescovo di Cremona. Da lui l’ ho sentito ed è ben sicuro, perché era lì vicino, e possono essere 25 anni. E disse che tre anni fa ha detto al medesimo prete Guglielmo che venisse a stare e a servire alla medesima chiesa di San Lorenzo, perché lì c ' erano i suoi genitori e i suoi conoscenti, e io andassi con lui dal Vescovo di Piacenza e facessi che lì fosse confermato dallo stesso Vescovo. E lo stesso prete Guglielmo rispose: " Non oso fare questo, perché il Vescovo di Cremona mi toglierebbe il ministero, dato che io sono un suo chierico ". E soggiunse che quindi, poiché il prete Amizone con la declaratoria del Vescovo di Cremona celebra messa presso la stessa chiesa di San Lorenzo, il che è da tre anni, non volle sentire la messa da lui nè ricevere la penitenza, poiché crede fermamente che è del Vescovo Piacentino ". Ottone da Morengo, che abita presso Sant’ Andrea, sotto giuramento disse: " Io ricordo da 40 anni e da quel Vescovo in qua da sette e molto spesso ho sentito i vecchi e gli uomini anziani dire che la stessa chiesa è del Vescovo di Piacenza, e io così fermamente credo, e tale è la fama della maggior parte di chi abita qui intorno ". E disse d ' aver sentito dire che lo stesso prete Guglielmo, che era della parentela di quelli che avevano fondato la stessa chiesa, è stato posto lì dal Vescovo di Cremona e a quel tempo fu espulso per opera dei vicini proprio perché era stato messo lì da quello stesso Vescovo. E disse che ora è tenuta dal Vescovo di Cremona. In quanto alla decima, disse che non sapeva nulla. Il prete Daiberto della chiesa di Santa Margherita della località di Bagnolo, sotto giuramento disse: " Io ero nel paese di Palazzo, dove c’ era il. Vescovo Giovanni del terzo della città di Piacenza, e allora il Vescovo mi fece venire presso di lui e mi ingiunse di andare alla predetta