Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 5

Il fatto è che tutta questa zona, in tempi remoti, era sede naturale del fiume, che invadendo queste terre nei periodi di piena, o (in conformità alla legge fisica di Coriolis, "per la quale tutti i fluidi in movimento nell'emisfero settentrionale della Terra tendono a deviare verso la propria destra") spostando gradatamen- te il filo della sua corrente, andò ad attestarsi contro l'alta costa che da Canonica per Cassano, per Albi- gnano, Comazzo e Zelo Buon Persico declina fin verso Lodi, costretto a ciò anche dall'incessante inter- vento dell'opera dell'uomo. Il Lago Gerundo Le notizie sul lago (o mare) Gerundo sono numerose e contrastanti, perché come troviamo molti storici che lo danno come realtà certissima, ne troviamo altri che ne mettono in dubbio l'esistenza o, peggio, lo considerano il frutto di qualche fervida immaginazione. Ma diamo inizio a questo discorso citando le parole del Canonico Giuseppe Vignarca (1761-1833), nostro concittadino, autore di una breve opera mai data alle stampe(1), intitolata: Antiche memorie storiche dell'insigne castello di Rivolta d'Adda (1822). Dice dunque il Vignarca, per spiegare la denominazione del paese: "II suo primitivo Nome in Latino era Ripalta (Merula, lib. 6) Rivolta, perché giusto il parere del Prete Ferrario, celebre antiquario, faceva sponda alle acque del lago di Gerondio. Fu poi posteriormente denominata Rivolta Secca, verosimilmente perché vennero disseccati intorno i suoi terreni nello scolo di d° Lago, e nell'asciugamento delle paludi lasciate da esso: lavoro poi dell'industri(a) dei suoi coloni”. “Itaque sub Tricio sese explicantes (Lacus Gerundus) pertingebat Cassianum, Trucazzanum, Sancolunba- num, Gerram, sive Acerem; inde alterius tran(s) Aldae alveum procurrens ab oppido Piceleone (Pizzighet- tone) e(t) Cremam dellectens eamque circumluens Ripam Altam, sive Ripaltam (Rivolta) et Ripaltulas duas in Cremenibus (Rivoltella, Rivoltina) allambens Laudem Novam, Ripaltam Siccam in Mediolanensi agro, (Rivolta Secca) Pandinum attingebat, atque ita ad sua initia regrediebatur magna amplectens circuitu pleramque, Cremensis, Laudensis, eiusque regionis partem, quam Glaream Abdue (La Gera d'Adda) appellamus. (Guidi Ferrarii Disert. Volum III - pag. 276)". Traduciamo, sperando di non aggiungere altre amenità a quelle che già ci sono. "E così, dispiegandosi (le acque) a sud di Trezzo, (il Lago Gerundo) si estendeva fino a Cassano, Truccazzano, San Colombano, Gerra ossia Acere (= Acerra ); di lì, protendendosi oltre l’altro ramo dell'Adda (lett. = oltre l'alveo dell'al- tra Adda) dal castello di Pizzighettone avvolgendo e girando intorno a Crema, Ripa Alta ossia Ripalta (Rivolta) e due Ripaltule nel Cremasco (Rivoltella, Rivoltina), lambendo Lodi Nuova, Ripalta Secca nella campagna Milanese (Rivolta Secca), giungeva fino a Pandino, e così ritornava alle sue origini abbrac- ciando grandi zone nel suo giro e la maggior parte di quella regione Cremasca e Lodigiana che chiamia- mo la Gera d'Adda". (1) Non sappiamo in quali mani sia poi finito l'originale. Noi ne abbiamo visto (e fedelmente ricopiato) una trascrizione, sempre preziosa anche se piuttosto approssimativa ricca di strafalcioni, specie nei brani in latino. Anche il Cazzamali, nel 1925, in "S. Alberto Vescovo di Lodi", dichiara di aver preso visione di una copia scritta in possesso di una famiglia di Rivolta (forse gli Strusani); ma persino il nome dell’ autore è errato (come nella copia vista da noi), perché figura un Vignarea o Vignazza, e non Vignarca come era facilmente desumibile dai registri dell'Archivio parrocchiale.