Pubblicazioni e documenti Il borgo sull'alta riva: Castrum Ripaltae Siccae. | Page 15
opere di bonifica, che necessariamente dovettero tener conto dell'esistenza di queste polle e della necessi-
tà del loro imbrigliamento. Da ciò l'apparire dei primi prati a marcita, introdotti dai Cistercensi di Chiara-
valle e Morimondo nel Milanese, intorno alle loro rispettive abbazie fondate nel 1135 e nel 1185. Anzi,
per questo tipo di coltura introdotta dai Cistercensi di Morimondo (provenienti da Morimond, Alta Mar-
na) si ha la prima menzione in una pergamena conservata nell'Archivio di Stato di Milano.
Tornando però a mettere in chiaro le cause, determinanti no ma senza dubbio prevalenti, della scomparsa
del lago Gerundo, è inevitabile dire che alle locali bonifiche operate dai monaci, si aggiunse la costruzio-
ne di canali e rogge, che alleggerendo i fiumi di notevoli volumi idrici ne attenuò la virulenza e consentì
di raggiungere un duplice felice risultato: la regolamentazione dell'alveo dell'Adda, del Serio e dell'Oglio,
e l'irrigazione di vastissime aree di terreno che per livello e natura sembrava condannato alla fatale alter-
nativa dell'allagamento o dell'aridità più ingrata.
Oltre ai condotti dunque che imbrigliarono le risorgive, vennero realizzati molti canali, tra i quali il più
importante rimane quello della Muzza (11) che, uscendo dalla sponda destra dell'Adda a Cassano, compie
un ampio giro fino a Paullo, Lodi (tra Lodi e Lodivecchio), Melegnancello per poi rientrare smagrito di
acque nello stesso fiume alcuni chilometri a nord di Pizzighettone.
Altri canali invece, derivati dalla sponda sinistra dell'Adda, da entrambe le sponde del Serio, dalla sponda
destra dell'Oglio contribuirono all'eliminazione del lago Gerundo e al definitivo risanamento di tutta
quella vasta plaga che a Sud può essere delimitata da una linea ideale che da Lodi raggiunge Ostiano
(BS).
Tra i più importanti e antichi: Vailata, Rivoltana, Retorto e Pandina comune, per indicare solo quelli che
derivano dall'Adda e che interessano in modo particolare la nostra zona. L'ultimo canale che sottrae le
acque all'Adda, fu costruito tra il 1887 e il 1893. Prese il nome di Vacchelli-Marzano (dal suo promotore
e dalla località d'inizio del suo corso) e rappresentò, da quel momento in poi, l'atto definitivo di morte del
lago Gerundo, perché prosciugava il Moso di Crema, l'ultimo specchio d'acqua stagnante sopravvissuto a
quell'immensa distesa di paludi che da millenni aveva macerato le nostre terre, costringendo i nostri
lontani antenati, di irresistibile vocazione contadina, a trasformarsi in barcaioli e in nocchieri di rudimen-
tali chiatte, agganciandole a quei grossi anelli di ferro di cui la leggenda (o la Storia?) ci ha lasciato un
nebuloso ma suggestivo ricordo.
(11) Comunemente si indica la data di nascita della Muzza nell’anno 1220. Ma, a parte la notizia nell'Historia Patriae Monu-
menta, Codex diplomaticus Longobardiae, 1873, pag. 40, 10 sett. 761: Anselberga abbatissa monasterii S. Salvatoris Civitatis
Brixiae etc, nomina la Muctia, che dopo la costruzione della Muzza vera e propria, 1220 (?), si chiamò Muzzetta; a parte
questa notizia, si veda quanto dice Giovanni Agnelli, in Lodi e il suo Territorio, nella Storia nella Geografia e nell’Arte
(Deputaz. Stor. Art. di Lodi, 1910) a pag. 140 e ss.: “ Il Comune di Lodi, in seguito al diploma di Federico II, decreta subito la
scavazione di un ampio fossato tra la Molgora e l’Adda, o lo trova aperto, come si vuole da altre cronache, dall’Adda al
Lambro per opera dei Milanesi a scopo di difesa sul loro confine verso Lodi. Comunque sia il Comune di Lodi dal 1221 al
1223 riordina quel fossato ed opera una presa dall’Adda a bocca libera forse utilizzando un ramo dell’Adda ed una escava-
zione precedentemente fatta a difesa del confine di Milano o da quello di Lodi. L’acqua è condotta a Paullo. Ivi Lodi eresse
quell’edificio (sic) delle Porte di Paullo che sino al 1800 viene denominato Lavorerio di Lodi o Porte di Lodi, moderatore
dell’acqua …ecc. La Cronaca municipale di Lodi narra: “Anno 1220. Laudenses Municipes, inito veluti inter se sociali
foedere, rivum Mutiae, opportunis munitum aedificiis instruxere, aquis Abduae in eum derivatis”,. Errano dunque il Giulini
ed il Verri i quali nel riferire che l’anno 1220 essendo Amizone Carentano di Lodi podestà di Milano, fu formato quel canale
che, uscendo dall’Adda presso Cassano, viene ad irrigare molte terre del Lodigiano. Erronea pure è una iscrizione posta sul
Castello di Cassano che asserisce la Muzza fattura dei Milanesi nel 1220: Mediolanenses, Mucia Fossa, Anno MCCXX, In
Laudensem Agrum, effusa, Optimum et uberrimum, Ex exili et vasto, effecere.
Pag 146: la Muzza avente origine dall’Adda sotto le mura del Castello di Cassano non data adunque dal 1220, ed è molto
difficile scovar notizie del quando e del come fosse fosse scavato il tratto da Paullo o da Lavagna in su. Uno storico valente
lodigiano, il senatore Francesco Gagnola (Istanza a