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Una riflessione per chiudere. Nell’ultimo atto, Peppon, prima di consegnar-
si alla giustizia, confessa a Nina d’aver ucciso el Togasso. La ragazza non
aggiunge parola, anzi dice che, da tempo, era stato anche un suo pensiero.
Con disperazione, piangendo, racconta («Vuj dit tuttcoss prima de divides per
semper», voglio dirti tutto prima di separarci per sempre) al padre la sua vita
(«n’ho passaa tropp de dispiasè!»): come sia cambiato il suo carattere, era
«bona de bon ona volta!, buona davvero una volta» e ora le sembra d’avere
«on tocch de sass al post del coeur!, un pezzo di sasso al posto del cuore», il
suo amore per Rico («l’unica persona che mi hoo amaa su sta terra, l’unica e
sola!») che muore di tisi mentre chiama gli spettatori a divertirsi, l’odio per il
Carloeu che la picchia e dal quale non può liberarsi. Nina comunica al padre
la decisione di andare a fare la signora, «a mangià i bon boccon, a bev el vin e
a dormì quattada!, a mangiare buoni bocconi, bere il vino e dormire coperta»
perché la povera gente ha poco da scegliere su questa terra: «se fem giudizi,
bisogna o patì la famm o copàss, se de no andà in galera o fa… come foo
mi!, se ci comportiamo bene, bisogna fare la fame o ammazzarsi, andare in
prigione o fare quello che faccio io».
Che quel mondo, quello dei ricchi, che il destin baloss le ha riservato non si ri-
velerà migliore (meno amaro e crudele) di quello che lascia, la Nina lo scoprirà
presto, ma le sarà impossibile tornare sui suoi passi.
C ESA R E
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SOTTO C O R NO
D E S T I N
B A L O S S !
C A R L O
B E R T O L A Z Z I
A
C E N T O
A N N I
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M O R T E
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