lettore è richiesta la massima concentrazione, in particolare quando l’ azione procede lentamente, come nelle scene d’ insieme, nelle quali Bertolazzi sembra voler suggerire che la scarsità dei fatti consenta e anzi richieda uno sguardo panoramico. Ma in realtà, Bertolazzi, come i grandi giallisti, sa nascondere l’ informazione cardinale, svilupparla poco alla volta fino a quando appare in tutta la sua evidenza come se fosse stata detta per la prima volta.
I Sciori è il caso emblematico. L’ informazione cardinale, la premessa del dramma, riguarda l’ aborto della Contessina Ormini( relazione con un servitore), che deve essere tenuto nascosto al Marchese Riccardo di Rivalta( ingenuo reduce delle esplorazioni africane) che il fratello Don Ceser, per salvare le sostanze della famiglia, vuole fargli sposare. Il segreto lo conoscono tutti, e finirà pertanto per conoscerlo anche lui.
Bertolazzi introduce sottotraccia questa informazione nel primo atto, poi la sviluppa nel secondo e la esplicita solo nel terzo. Il primo atto è ambientato alla domenica mattina nell’ Anglo-American Bar dove gli uomini consumano l’ aperitivo in piedi( secondo la moda americana) mentre le donne assistono alla messa. I dialoghi si sovrappongono, si interrompono, sfumano nel cicaleccio generale. L’ informazione cardinale appare in quattro occasioni, nelle quali il brutale cinismo dei personaggi contribuisce a ridurne l’ evidenza.
Prima occasione( mentre le donne escono di chiesa):
Baron( guardando fuori): Ch’ el guarda on poo la contessa Ormini colla tosa!
Taccani: Per bacco! l’ è la prima volta che la se fa vedè in publich, la sura Contessina( Ride ironico).
Baron: Oh Dio! cose vecchie- cose passate...
Mainetti( a Taccani): A ditt la veritaa avaria voruu trovamm mi in di pagn del dottor Marsieri!
Taccani: Ah sì! On colloquio de dò ôr, al tu per tu... e poeu minga domà de parer avariss cambiaa, ma anca el nomm se fuss staa possibil
Mainetti: Adess hin tutti de casa Rivalta... te set accort?
Taccani: Difatti hin insemma all’ avvocat Palmieri... Mainetti: Quel che ha ciappaa el post del dottor... Taccani: Precisament
Seconda occasione( parlando del Marchese Riccardo):
Mainetti: Le signore ghe moeuren adree, ma lu i e capiss no o el fa finta de no capij... fina la contessina Ormini...
Taccani: Ah, quella lì, lìè el fradell ch’ el voeur faghela sposà...
Mainetti: Te set inveci chi l’ è che gh’ ha fa colp? Baron( subito con interesse): Chi? Mainetti: La Belle Helène!
Terza occasione: Baron( a Ormini): T’ hee vist don Ceser?
Ormini: L’ ho vist adess ch’ el vegneva foeura de San Carlo con so fradell e mia miee...( Altro tono) A proposit, te set no la gran novitaa? hoo venduu la Baja”.
Quarta occasione:
Baron: Domani... mi progetti una gita a Coraa, nella mia villa( a Riccardo e Ceser) in onore del noster car Riccardo... Ti Ormini... s’ en parla nanca, ci farai compagnia con toa miee e con toa tosa.
DESTIN BALOSS! CARLO BERTOLAZZI A CENTO ANNI DALLA MORTE 21