Capitolo VI – Una strada accidentata 109
98 . Una manovra ? È possibile spiegare meglio ?
Sì , certo . Studiando il processo storico di declino della Chiesa e della civiltà cristiana dalla fine del Medioevo , che gli storici chiamano Rivoluzione , si constata che c ’ è stato spesso un gioco dialettico tra correnti estremiste e moderate , con le prime che hanno fatto da apripista alle seconde .
Nel suo capolavoro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione , Plinio Corrêa de Oliveira spiega che il processo rivoluzionario ha due velocità : l ’ alta velocità , rappresentata dalle frange estreme , e la marcia lenta , composta dalle fazioni apparentemente moderate . Queste due velocità si armonizzano , ognuna ha un ruolo specifico e , insieme , spingono il processo rivoluzionario :
« Si direbbe che i movimenti più veloci siano inutili . Ma non è vero . L ’ esplosione di questi estremismi alza una bandiera , crea un punto di attrazione fisso che affascina per il suo stesso radicalismo i moderati , e verso cui questi cominciano lentamente a incamminarsi . […] Il fallimento degli estremisti è , dunque , soltanto apparente . Essi danno il loro contributo indirettamente , ma potentemente , alla Rivoluzione , attirando lentamente verso la realizzazione dei loro colpevoli ed esasperati vaneggiamenti la moltitudine innumerevole dei ‘ prudenti ’, dei ‘ moderati ’ e dei mediocri » 162 .
È lecito domandarsi se , rigettati certi estremismi del Weg , non si vorrà portare avanti una riforma della Chiesa che , per quanto sovversiva , a questo punto parrà moderata e , quindi , più accettabile .
162 Plinio Corrêa de Oliveira , Rivoluzione e Contro-Rivoluzione , Luci sull ’ Est , Roma 1998 , p . 50 .