Portfolio 2018 | Page 119

22 | IL 2019 CHE VERRÀ IL DIARIO DELL’ANNO CHE VERRÀ Le mode “Green is the new black” 2019 all’insegna del militare E’ stato uno dei colori più di moda dell’in - verno e nel 2019 diventerà un vero e proprio “must have”, ovvero il colore da avere nel- l’armadio. A tutti i costi. Il verde, declinato in tutte le sue tonalità, dal verde smeraldo a quel- Eco di Biella | LUNEDÌ 31 DICEMBRE 2018 lo brillante fino al verde bosco, sta letteral- mente rubando il cuore delle fashion addic- ted, e c’è già chi lo indossa in total look. Pro- posto dalle più grandi maison di moda, da Gucci a Giorgio Armani alle sfilate, il verde in tinta unita sta bene davvero a tutte: che siate more o bionde, rappresenta una vera e propria alternativa aristo chic ai soliti nero-blu bur- gundy. Le collezioni 2019 proporranno palet- te da uniformi, tonalità mimetiche e fantasie da battaglia. Elementi dal fascino semprever- de grazie all’unione tra austerità, fascino an- drogino e funzionalità: caratteristiche che non stancano mai, anzi, si inseriscono nella sezio- ne “pezzi senza tempo” del guardaroba. Le macro categorie nel 2019 saranno tre: ca- mouflage classico, in variazioni di colore o verde oliva. Basterà acquistare quella che più ci piace e poi completarle con dettagli fluo o lamé. LAVORO Parla Silvia Basiglio, HR di Manuex e ideatrice di Officine Lavoro «Insieme si può, anche nel Biellese» «Alle aziende serve nuova cultura con al centro il capitale umano. Per attirare giovani talenti» U cambiamento cultu- rale, prima ancora che tecnologico: questa la sfida per le aziende biellesi secondo Silvia Basiglio - psi- cologa del lavoro, responsabile Ri- sorse umane di Manuex, azienda metalmeccanica del gruppo For- menti e Giovenzana - che spiega: «La rivoluzione digitale sta cam- biando ogni sfera della nostra vita: basti pensare alla facilità e velocità con cui possiamo connetterci l’un l’altro, reperire informazioni, aggre- garci, scambiare opinioni, formarci, senza neppure muoverci dalla no- stra sedia. Con la possibilità di la- vorare in remoto, i luoghi di lavoro si fanno ‘liquidi’ e i confini tra vita privata e professionale diventano sfumati. E cambia anche la ‘cultura del lavoro’: oggi i giovani che en- trano in azienda si aspettano dina- micità, coinvolgimento e partecipa- zione, opportunità di crescita e for- mazione, un buon clima azienda- le…per i Millennials, la flessibilità di orario può essere più importante di un aumento di salario. E un’azienda oggi deve curare questi aspetti, se vuole attrarre persone di talento». E le aziende sono in grado di farlo? «Sono pochissime le aziende in Italia che sanno davvero rispon- dere a questo tipo di esigenza. Ed è ancora più difficile nel Biellese, dove da almeno 10 anni si ha un approccio conservativo: si investe poco sulle persone e sull'imma- gine del settore manifatturiero. Qui, quasi ogni famiglia ha vis- suto direttamente o indirettamen- te la crisi del settore e l’incer tezza ha creato sfiducia. La fabbrica, nell’immaginario dei giovani, vie- ne percepita come un ambiente poco agevole, faticoso, non più capace di offrire quella stabilità e sicurezza che compensava il sa- crificio nei tempi d’oro. Il senso di appartenenza alla comuni- tà-azienda si è affievolito, lascian- do spazio al disamore verso quel- l’ambiente. Questo ha provocato un gap nel ricambio generazio- nale di lavoratori e tecnici spe- cializzati, soprattutto nel compar- to tessile». Però è un fatto che l’innova - zione tecnologica richieda competenze sempre nuove e molto specifiche, che non si tro- vano facilmente sul mercato. Qual è la soluzione? «Rete, rete, e ancora rete: tra le imprese, tra il privato e il pubblico, tra il mondo aziendale, le scuole e le famiglie, tra i centri di inno- vazione ed i distretti industriali. Anche noi in Manuex facciamo fatica a trovare tecnici che cono- scano l’automazione industriale: sono innovazioni così recenti che diventa davvero difficile trovare le competenze, rischiamo di rubar- celi gli uni con gli altri. Occorre allora attivare percorsi di forma- zione specifica, dove la didattica e la formazione pratica siano con- divisi con le aziende committenti: fiducia che anche a Biella si può fare, e quindi il progetto di Of- ficine Lavoro è nato e cresciuto intersecandosi con Agenda Digi- t a l e. OFFICINE LAVORO Il gruppo di Officine Lavoro al primo recente Woooow biellese. Silvia Basiglio è la prima a sinistra ne sono esempio l’Academy di ai tagli e alle riorganizzazioni che, Città Studi per il tessile, attiva da in tempi di crescita e sviluppo, quest’anno, e anche scuole pro- questo ruolo sembra non essere fessionali come i Salesiani. necessario…». «La collaborazione fra scuola e mondo del lavoro è fondamentale Proprio questo nuovo ruolo per riavvicinare i giovani alle op- strategico delle Risorse Umane portunità offerte dal manifatturie- è alla base del progetto di Of- ro e alle competenze realmente ficine Lavoro, di cui Silvia Ba- ricercate dalle aziende. Ed è au- siglio è promotrice insieme ad spicabile ci siano sempre più si- altre responsabili HR come An- nergie tra le aziende, per condi- tonella Pella di Bonprix, Enrica videre i bisogni di formazione e i Ferrari di Sinthema, Cristina relativi costi. Così facendo sareb- Marone della Cooperativa so- be possibile aprire collaborazioni ciale OrsoBlu, Paola Pezzia con i centri di innovazione, dove Fornero di Staples Mondoffice. risiedono le competenze da tra- « L’idea è nata l’anno scorso, par- sferire alle nuove leve: è quanto lando con alcune colleghe, tutte con una seniority speriamo possa presto avvenire - molto alta, con 15-20 anni di in ambito mec- esperienza, e con catronico e digi- «La rivoluzione una visione nuo- tale - con i La- va del nostro boratori per l’oc - digitale impone Abbiamo cupabilità». Rete, Rete e ancora ruolo. pensato di mette- re a disposizione Quindi puntare Rete tra tutti gli territorio le sulla formazio- interlocutori sociali» del ne? nostre compe- tenze per attività «Sì, ed è proprio questo il compito delle Risorse di orientamento al lavoro, in Umane: oggi un HR (Human Re- u n’ottica di responsabilità sociale sources) manager non ha più solo dell’impresa. Poi abbiamo cono- un ruolo amministrativo e di con- sciuto i ragazzi di Bi Young, che trollo, ma occupa una posizione ogni anno realizzano orienta- strategica, dedicata alla cura e allo mento per studenti, e abbiamo sviluppo del capitale umano, a creato una task force di profes- fianco dell’amministratore dele- sionisti, uniti da un approccio par- gato o del titolare. Purtroppo, non tecipativo, al di là delle apparte- tutte le organizzazioni hanno la nenze aziendali o istituzionali. possibilità di avere questa figura in Così, nel gennaio 2018, al Sel- azienda, specie le aziende piccole lalab, è nato un evento innovativo e con una forte impronta fami- come “It’s my life”, dedicato al- liare, dove spesso sono gli stessi l’orientamento lavorativo a tutto imprenditori ad occuparsi del per- tondo, oltre che all’orientamento sonale. Inoltre va detto che, con la universitario, ed è stato l’i n i z i o. crisi del 2007, la gestione del per- Quell’esperienza è stata così coin- sonale è stata talmente associata volgente per questa neonata ‘rete’ E poi? «E poi non ci siamo più fermate. A settembre c’è stato il BiDigital, dove abbiamo portato l’esperien - za del networking Officine La- voro come esempio di un nascen- Che tipo di iniziative? te ‘ecosistema territoriale’. A no- «Una delle prime è stato un corso vembre abbiamo partecipato a di formazione, tutt’ora in svolgi- Wooooow, il salone dell’orienta - mento, per noi responsabili del mento, organizzato a Città Studi personale, per affrontare il cam- dai giovani imprenditori Uib, dal- biamento del nostro ruolo in la Cna e Bi Young, che ha ripreso azienda. Siamo partite dalla do- la filosofia di “It’s my life 2018”, manda “perché la nostra funzione trasportandola su scala più gran- dovrebbe essere utile in azien- de. Durante questo evento è nata da?”, e infatti l’abbiamo chiamato anche una bella collaborazione HRWHY: un super corso, con do- con il Centro per l’impiego e l’In - centi straordinari, riconosciuti a formagiovani per la simulazione livello nazionale dei colloqui di la- voro. E poco fa che, singolar- siamo state parte mente, non avremmo mai Da “Its my life” attiva del Chan- ge day di Agenda potuto permet- Digitale dove, ol- terci. Invece, fa- a BiDigital tre a svolgere con cendo rete, i for- all’Agenda digitale Antonella Pella matori sono ve- nuti da noi, qui a «Spero che arrivino dei brevi inter- Biella, e si sono venti formativi, trovati davanti tante Manuex nel ‘19» ho collaborato all’organizzazio - ad un’aula di 17 specialisti e responsabili delle Ri- ne, in particolare nello strutturare sorse Umane di primarie aziende la carrellata di proposte per il Biel- del Biellese. Il caso ha voluto fos- lese raccolte sulla piattaforma di- simo tutte donne, accomunate gitale. Tutte iniziative basate sul della curiosità e dalla voglia di messaggio che “le cose insieme si innovare la nostra operatività fanno meglio”…». quotidiana. «Nello stesso spirito sono nati gli Insomma, avete fatto tenden- Aperisorse, momenti conviviali e za… di aggiornamento su nuovi sce- «Beh, un po’ sì. Ma da questo nari, innovazione digitale, re- punto di vista devo dire che, a sponsabilità d’impresa, welfare, smuovere le acque, è stata soprat- partecipazione, employer bran- tutto l’esperienza di Agenda Di- ding, cioè la reputazione azien- gitale. Per me, il Patto del Bat- dale verso i potenziali candidati… tistero è stata una ispirazione: ve- insomma, argomenti di cui finora dere cosa è riuscita a creare Fulvia nessuno si occupava». Zago, unendo aziende pubbliche e private insieme, mi ha dato la che abbiamo voluto continuare a condividere progetti: e così ab- biamo iniziato a rotolare tra un’i- dea e l’altra, buttandoci su tutto quello che ci arrivava…». Questa idea del valore della ‘re - te’ non è propriamente una pe- culiarità del territorio: da dove nasce? «Un paio di anni fa, ho parte- cipato ad un master organizzato da Fior di Risorse, una commu- nity nazionale di manager. L'aria che ho respirato all'interno di que- sto gruppo mi ha spinta a portare lo stesso messaggio nel Biellese: il cambiamento parte dalla cultura del lavoro, il lavoro acquista va- lore, valorizzando le persone. E con quest’idea ho coinvolto le col- leghe più sensibili al tema. Questo approccio mi ha portata ad or- ganizzare diversamente anche la mia vita: ho chiesto in azienda una riduzione dell'orario di lavoro e così, liberando alcune ore dal- l'attività di ufficio, il mio tempo si è moltiplicato a favore della fa- miglia, della formazione e dell'at- tività di networking. Ne sono fe- lice, sento che il mio tempo ha più valore e a beneficiarne è sia il mio lavoro in Manuex che i miei due figli, di 11 e 8 anni. E avverto un maggior senso di utilità anche per la comunità in cui vivo». Cosa porterà il 2019 a Officine L avo r o ? « L’esperienza ha avuto successo e prosegue. Ora ci prendiamo un momento di pausa, perché siamo tutte un po’ stremate. Poi si riparte con i nostri incontri e gli Ape- risorse, per la diffusione della cul- tura manageriale, ma lo faremo in modo più strutturato: ci daremo u n’organizzazione e selezionere- mo tra le tante proposte di col- laborazione che ci sono arrivate. Certamente continueremo ad of- frire la nostra competenza, per far crescere sul territorio una cultura del capitale umano. Ci piacerebbe trasmettere questa cultura ai gio- vani che si affacciano alla pro- fessione HR ed anche alle piccole e medie imprese che ancora non hanno questa figura in azienda: abbiamo un progetto in questo senso, seppur in fase embrionale. Perché la chiave che fa girare l’e- conomia è la qualità delle per- sone». Un bilancio e un augurio per l’anno che inizia? «Io mi ritengo fortunata: questo territorio mi ha dato molto. Nel 2010, dopo aver vissuto in Cerruti la prima ondata dei tagli al per- sonale, ho avuto questa grossa op- portunità con la Manuex, che si stava insediando a Quaregna: quella di essere la prima assunta, che ha “aperto la porta” dell’a- zienda ad altre 200 persone. Pur- troppo è rimasto un caso unico nel Biellese. Ecco, vorrei che, nel 2019, di Manuex qui ne arrivas- sero tante altre…». l Simona Perolo