PLAST ottobre 2025 Estrusione | Page 13

EDITORIALE di Paolo Spinelli( paolo. spinelli @ dbinformation. it)

Dal 2022, quando l’ ONU ha affidato al Comitato intergovernativo di negoziazione( INC) il compito di elaborare un trattato globale vincolante sulla plastica, il settore industriale osserva con crescente frustrazione un processo che si trascina senza produrre risultati concreti. Dopo cinque sessioni ufficiali e decine di incontri tecnici, non esiste ancora un testo finale. L’ ultima sessione, INC 5.2 a Ginevra, si è conclusa con un“ Chair’ s revised draft text” giudicato insufficiente da molti Paesi: i negoziati sono stati rinviati a data da definire. Per le aziende del settore, la situazione è ormai insostenibile. L’ incertezza normativa impedisce di pianificare investimenti a lungo termine, sviluppare nuovi impianti o adeguare processi produttivi. Le divisioni tra Paesi che spingono per misure vincolanti e chi privilegia approcci volontari creano un contesto regolatorio frammentato, con distorsioni competitive: chi si muove in anticipo per prudenza può trovarsi penalizzato rispetto a chi attende indicazioni più permissive. Molte aziende hanno scelto di anticipare i possibili obblighi, investendo in riciclo avanzato, materiali innovativi e sistemi di tracciabilità, ma queste iniziative sono guidate più dalla logica di mercato e dalla competitività che da chiarezza normativa. Il settore si trova quindi costretto a operare nel vuoto regolatorio, dovendo bilanciare rischi, costi e opportunità senza alcuna certezza sul quadro futuro. Il paradosso è evidente: mentre i negoziati internazionali si trascinano, con bozze frammentate e sessioni interrotte, l’ ONU conferma ancora una volta la propria incapacità di chiudere processi decisionali fondamentali. Tre anni di discussioni tra governi senza alcun testo vincolante dimostrano quanto l’ organismo internazionale fatichi a fornire certezza normativa e tempi rapidi di decisione, elementi essenziali per un’ industria globale e interconnessa. Il rischio per le aziende è duplice. Da un lato, la pianificazione industriale e gli investimenti rischiano di essere compromessi; dall’ altro, la concorrenza può sfruttare le lacune regolatorie a proprio vantaggio, creando squilibri nel mercato. L’ assenza di un accordo globale non è quindi solo un problema diplomatico: è un ostacolo concreto all’ innovazione e alla crescita industriale. Se il trattato rimane un documento simbolico, celebrativo a livello internazionale ma privo di efficacia concreta, l’ industria continuerà a navigare nell’ incertezza, con scelte strategiche difficili e investimenti condizionati da normative ancora indefinite. È ora di regole chiare, vincolanti e applicabili, perché la pianificazione industriale non può più aspettare, e ogni ulteriore ritardo si traduce in costi, rischi e opportunità perdute.

Trattato sulla plastica: tre anni di ritardi e incertezza

TRE ANNI DI NEGOZIATI SUL TRATTATO GLOBALE DELLA
PLASTICA NON HANNO PRODOTTO ALCUN TESTO VINCOLANTE. L’ INDUSTRIA
RESTA NELL’ INCERTEZZA NORMATIVA, MENTRE L’ ONU
CONFERMA LA PROPRIA INEFFICACIA.
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