LAVORO,
le aziende non trovano
le competenze
Lo ammette il 47% di chi cerca personale. Pochissimi
trovano lavoro tramite lo stage.
“La disoccupazione giovanile in Italia è raddoppiata
dal 2007, toccando il 40% nel 2013. Tuttavia,
questa cifra è solo parzialmente dovuta alla crisi
economica: i problemi stanno più nel profondo. Il
47% dei datori di lavoro italiani riferisce che le loro
aziende sono danneggiate dalla loro incapacità di
trovare i lavoratori giusti, e questa è la percentuale
più alta fra tutti i Paesi esaminati”. È di qualche
giorno fa il rapporto McKinsey, condotto su otto
Paesi Ue e presentato a Bruxelles presso il centro di
ricerca Bruegel, che ha attirato la nostra attenzione e
stimolato qualche riflessione.
In Italia si cercano coloro che hanno maggiori
competenze, le cosiddette skill, le capacità, i talenti
richiesti da quel determinato settore. Gli imprenditori
non riescono a trovarli e i giovani non sanno come
e dove farsi cercare: domanda e offerta non si
incontrano.
Il dossier spiega anche che l’Unione Europea ha il
più alto tasso di disoccupazione ovunque nel mondo,
a parte il Medio Oriente e il Nord Africa, e in Italia
sempre più studenti stanno scegliendo corsi di studio
collegati alla manifattura, nonostante il brusco calo
nella domanda in questi settori.
Educatori e imprenditori comunicano poco e male,
se un ampio numero di giovani scommette il proprio
futuro su settori che attraversano un periodo non
proprio florido.
È precisamente quanto accade nel nostro Paese:
“Datori e fornitori di lavoro o di istruzione hanno
percezioni molto differenti. Il 72% degli educatori in
Italia pensa che i ragazzi abbiano le attitudini di cui
avranno bisogno alla fine della scuola; ma solo il 42%
degli imprenditori concorda con questo”.
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