PARTS TRUCK Sett/Ott 2025 | Page 34

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Damiano Frosi, Direttore dell’ Osservatorio Contract Logistics, del Politecnico di Milano
La capacità di anticipare i bisogni del cliente e di agire rapidamente diventa l’ unico modo per conquistare e mantenere le quote di mercato. Inoltre, un’ analisi del settore automobilistico rivela una“ non transizione” verso l’ e- lettrico e questo problema si riflette anche nel mondo dei veicoli pesanti, dove la transizione sarà più lenta e graduale. Si stima che a livello globale solo il 37 % dei veicoli medi e pesanti immatricolati prima del 2040 sarà elettrico. Questo non significa che il cambiamento non avverrà, ma che i costruttori dovranno gestire contemporaneamente la produzione di veicoli a motore termico ed elettrico, con il risultato di raddoppiare i costi in un mercato già stagnante. In questo scenario, essere una piccola azienda non è più un vantaggio; le nicchie di mercato, un tempo opportunità, rischiano di diventare“ loculi”. Storicamente, i componentisti di priquesta nuova era è il“ decoupling” o disaccoppiamento, ovvero la rottura del legame storico tra PIL e volumi di vendita. La crisi cinese e la pandemia da Covid-19 hanno creato un“ disaccoppiamento” epocale, in cui le dinamiche di mercato sono più complesse e meno prevedibili. Il motivo di questo disaccoppiamento è duplice. Da un lato, il mercato ha raggiunto una fase di saturazione: non si aggiungono nuovi veicoli a un parco circolante in espansione, ma si sostituiscono quelli esistenti. Dall’ altro, il mercato è ora influenzato da una molteplicità di fattori che vanno oltre la semplice crescita economica come le normative ambientali, i cambiamenti tecnologici e le nuove preferenze dei clienti. Il settore, in sintesi, è passato da un mercato di espansione a un mercato di sostituzione con un impatto diretto su tutti gli attori della filiera, dai costruttori ai distributori di ricambi. mo impianto hanno sempre avuto margini superiori rispetto ai costruttori. Il Covid-19 ha cambiato, però, le carte in tavola: i costruttori, di fronte all’ erosione dei propri margini, hanno alzato i prezzi, trasferendo i propri costi ai clienti finali ed erodendo parte del margine dei componentisti che, essendo“ tanti e piccoli rispetto a pochi costruttori grandi,” sono rimasti“ schiacciati nel mezzo.” In questo scenario ritorna il monito“ piccolo non è bello” e l’ invito ad approcciare al mercato in modo differente, con la consapevolezza che il campanilismo e la frammentazione sono un lusso che non ci si può più permettere. Per preservare i propri margini di profitto e rispondere adeguatamente a queste pressioni, la strada da intraprendere sembra essere il consolidamento attraverso fusioni e acquisizioni( M & A). L’ Italia, in controtendenza con il resto del mondo, sta vedendo un aumento di queste operazioni proprio per la sua eccessiva frammentazione, un segnale positivo che indica una presa di coscienza del settore dell’ urgenza della situazione. Questo significa che per sopravvivere e prosperare ogni attore del settore deve mirare a essere tra i primi tre o quattro del proprio mercato.
L’ AUTOTRASPORTO Il Direttore dell’ Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, Damiano Frosi, ha presentato un’ a- nalisi dettagliata sul settore della logistica e del trasporto, delineando un settore che si conferma essere un pilastro fondamentale dell’ economia italiana. Il punto di partenza dell’ analisi di Frosi è un dato imponente: 118 miliardi di euro, ovvero il fatturato
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