AUTOCARRI
ITALIA- IMMATRICOLATO AUTOCARRI CON PTT OLTRE 3.500 KG- TREND MENSILE ARCHIVIO AGGIORNATO AL 5 / 9 / 2025- ELABORAZIONI PER DATA DI EMISSIONE DELLA CARTA DI CIRCOLAZIONE
Mesi |
2025 |
2024 |
Var. % 25 / 24 |
Gennaio |
2.560 |
2.964 |
-13,6 |
Febbraio |
2.292 |
2.315 |
-1,0 |
Marzo |
2.287 |
2.604 |
-12,2 |
Aprile |
2.341 |
2.348 |
-0,3 |
Maggio |
2.509 |
3.092 |
-18,9 |
Giugno |
2.540 |
3.443 |
-26,2 |
Luglio |
2.890 |
2.766 |
4,5 |
Agosto |
1.332 |
1.389 |
-4,1 |
Settembre |
|
1.709 |
|
Ottobre |
|
2.192 |
|
Novembre |
|
1.979 |
|
Dicembre |
|
1.890 |
|
Totale |
18.751 |
28.691 |
-34,6 |
Gen-Ago |
18.751 |
20.921 |
-10,4 |
Area geografica |
Gen-Ago 2025 |
Gen-Ago 2024 |
Var. % 25 / 24 |
Nord Ovest |
5.395 |
5.842 |
-7,7 |
Nord Est |
5.062 |
6.007 |
-15,7 |
Centro |
3.123 |
3.239 |
-3,6 |
Sud-Isole |
5.171 |
5.833 |
-11,3 |
Totale |
18.751 |
20.921 |
-10,4 |
Classi di peso( kg) Gen-Ago 2025 Gen-Ago 2024 Var. % 25 / 24
3.501- 5.000 |
570 |
255 |
123,5 |
5.001- 8.000 |
1.267 |
1.608 |
-21,2 |
8.001- 12.500 |
746 |
911 |
-18,1 |
12.501- 16.000 |
634 |
720 |
-11,9 |
> 16.000 |
15.534 |
17.427 |
-10,9 |
Totale |
18.751 |
20.921 |
-10,4 |
Tipologia |
Gen-Ago 2025 |
Gen-Ago 2024 |
Var. % 25 / 24 |
Trattori |
8.986 |
10.723 |
-16,2 |
Cabinati |
9.765 |
10.198 |
-4,2 |
Totale |
18.751 |
20.921 |
-10,4 |
Destinazione |
Gen-Ago 2025 |
Gen-Ago 2024 |
Var. % 25 / 24 |
Cantiere |
16.623 |
18.579 |
-10,5 |
Stradali |
2.128 |
2.342 |
-9,1 |
Totale |
18.751 |
20.921 |
-10,4 |
Anfia su dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti( Aut. Min. D07161 / H4)
13 zionale mostra segnali di fragilità tra rallentamento cinese, protezionismo e deglobalizzazione. I rischi principali restano legati a shock geopolitici, volatilità finanziaria e ai costi della transizione energetica.
L’ ECONOMIA DELL’ AREA EURO Se lo scenario globale offre un’ immagine di cauta resilienza, quello europeo risulta decisamente più debole. L’ Area Euro ha mostrato nel 2024 una crescita anemica, pressoché piatta, e le previsioni per il 2025 parlano di un recupero modesto e non uniforme. Le difficoltà sono legate a più fattori: i consumi privati soffrono ancora per l’ erosione del potere d’ acquisto e per un clima di incertezza che induce le famiglie a risparmiare piuttosto che spendere; gli investimenti risultano frenati dai costi elevati del credito e dalle incertezze che gravano sulla transizione ecologica; le esportazioni, infine, subiscono la concorrenza di economie più competitive come gli Stati Uniti e alcuni Paesi asiatici, mentre l’ euro relativamente forte non agevola il settore manifatturiero. L’ inflazione, pur avvicinandosi al 2 %, resta problematica soprattutto nei servizi, spingendo la BCE a mantenere un approccio estremamente cauto. È probabile che nei prossimi mesi si vedano tagli graduali dei tassi, ma difficilmente si assisterà a un allentamento rapido proprio perché da Francoforte si vuole evitare di compromettere la stabilità finanziaria e l’ ancoraggio delle aspettative. Le differenze interne all’ area sono significative: la Germania, cuore industriale del continente, attraversa una fase di particolare debolezza legata alla crisi della manifattura e alla dipendenza energetica, mentre Francia e Spagna mostrano segnali di maggiore vitalità nei servizi e nel turismo. L’ Italia si colloca in una posizione intermedia ma con problematiche strutturali che, secondo il Fondo, limitano il potenziale di crescita.
L’ ECONOMIA ITALIANA Nel 2025 l’ economia italiana mostra segnali di rallentamento dopo la fase di resilienza post pandemica. La crescita del PIL è stimata intorno allo 0,6 % da Istat e Bankitalia, sostenuta dalla domanda interna ma frenata da consumi deboli, investimenti penalizzati dai tassi elevati e incertezze legate al commercio internazionale. Il primo trimestre ha registrato una crescita
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