PARTS TRUCK-Gennaio 23 | Page 24

PROTAGONISTI
24 di distributori indipendenti di ricambi che riunisce , protegge e difende gli interessi della distribuzione indipendente di ricambi e componenti auto , autocarro e moto , attrezzature per la riparazione e manutenzione dei veicoli ed editori di dati . Stiamo parlando di 50 soci tra grandi Gruppi nazionali di distribuzione ricambi , consorzi e realtà medie e piccole a vocazione più locale . Una realtà che conta 5.564 operatori , 40.000 addetti e circa 12 miliardi di euro di fatturato a valore cliente finale . Il nostro obiettivo primario è l ’ unione di tutti i distributori indipendenti che ne condividono le idee e i valori , a prescindere dalle loro dimensioni , soprattutto in un momento storico dove la costante e sempre più rapida innovazione tecnologica che interessa l ’ automotive connota in maniera decisa l ’ aftermarket indipendente . Tutto ciò si traduce in primo luogo in un ’ attività di rappresentanza presso le istituzioni nazionali e comunitarie volta ad affermare le esigenze ed i bisogni dell ’ aftermarket indipendente nonché la loro traduzione in tutti i regolamenti e leggi ad esso applicabili . Per fare questo , ADIRA genera relazioni istituzionali e di lobby per la continua sensibilizzazione delle istituzioni ed intrattiene costanti rapporti con le altre Associazioni di categoria per la creazione di un fronte comune , comunque indispensabile per il raggiungimento di obiettivi comuni ”.
Come è cambiata l ’ associazione in questi venti anni ? “ ADIRA nasce in una situazione economica , sociale , tecnologica , culturale e di mercato che oggi non esiste più . È mutato lo scenario , sono cambiati i mezzi , la componentistica , la distribuzione e la riparazione nella direzione di una specializzazione sempre più verticale e l ’ associazione ha seguito questa evoluzione . La Legge Monti ha aperto uno scenario a quei tempi sconosciuto all ’ aftermarket indipendente che in questi venti anni non è stato fermo ma è profondamente cambiato . E le associazioni di rappresentanza come la nostra hanno dovuto adeguare il loro modo di agire . Oggi per rappresentare gli interessi di una categoria servono grande specializzazione , competenze di livello elevato , impegno , aggiornamento e studio per continuare a tenere aperta quella porta rappresentata dalla normativa di settore , senza la quale ancora non parleremmo di diritti dell ’ aftermarket indipendente . Quel mondo oggi così diverso non può però essere solamente osservato , deve essere gestito , curato , conosciuto e programmato . La difficoltà per un ’ associazione di categoria sta nella complessità di ciò che deve affrontare , una complessità che si lega a un futuro che va immaginato e a un passato su cui occorre riflettere e di cui non si può non tenere conto . Inoltre , l ’ attività di ADIRA come quella di qualsiasi altra associazione , non può più essere singola . Parliamo di aftermarket e di operatori indipendenti come di un mondo giuridicamente riconosciuto e contrapposto a ciò che è il mondo autorizzato , ma proprio perché si parla nel complesso di aftermarket bisogna ragionare da filiera , cioè da operatori indipendenti tutti uniti , perché più si è uniti più si è forti , più aumentano le possibilità di far sentire la nostra voce ”.
Una voce che è stata decisiva nel rinnovo del Regolamento BER fino al 2028 “ Rinnovo che non era assolutamente scontato , anzi , all ’ inizio dei lavori la Commissione Europea era decisamente orientata a non confermare il Regolamento comunitario 461 / 2010 , ex Legge Monti , ritenendo ormai che le condizioni per una libera concorrenza nell ’ aftermarket si fossero di fatto realizzate mentre
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