PARTS Ottobre 2024 | Page 18

A ttualità

Lombardia in testa
Con quasi 29mila imprese , prevalentemente a conduzione familiare , l ’ aftermarket automobilistico italiano ha un tessuto produttivo capillare , con un fatturato complessivo di 28,1 miliardi di euro . Il Nord Italia , con la Lombardia in testa ( 28,6 %), concentra oltre il 70 % del valore prodotto . L ’ Emilia Romagna e il Veneto si posizionano al secondo posto a livello nazionale , con un valore della produzione aftermarket pari a 3,7 miliardi di euro ciascuna , mentre il Piemonte segue al terzo posto con 3,6 miliardi . Tuttavia , è proprio il Piemonte a farla di padrone in termini di peso sull ’ economia regionale : il settore contribuisce al 2,8 % del PIL regionale contro una media nazionale dell ’ 1,7 %, con Emilia Romagna ( 2,5 %) e Veneto ( 2,4 %) a breve distanza . A livello provinciale è la provincia di Pesaro e Urbino a primeggiare con il 3,6 % del valore aggiunto locale , seguita da Modena , Torino e Vicenza ( tutte al 3,4 %).
Elettrico fermo , ma le aziende crescono
Quasi l ’ 80 % delle imprese italiane non ha intrapreso alcuna iniziativa di adeguamento all ’ elettrico . Solo il 5,4 % delle aziende si sta riconvertendo al mercato elettrico , mentre il restante 17,2 % si sta spostando verso altri mercati . E il 3,9 % lo sta facendo cambiando la propria tipologia di prodotto , mentre il 13,3 % mantiene il medesimo prodotto di partenza . Uno dei motivi di questo ritardo è certamente dovuto al fatto che le autovetture a motore endotermico potranno comunque continuare a circolare , garantendo così agli operatori del settore lavoro per almeno un ulteriore decennio . Dalla ricerca emerge anche un dato che rincuora gli addetti ai lavori e chi investe in prima persona nel comparto : “ Il 41 % delle imprese prevede una crescita del fatturato nel 2024 ”. Tuttavia , la concorrenza dai Paesi emergenti come la Cina rappresenta una sfida importante per il futuro . Chiamato in causa , fotografa la situazione il Presidente della Camera di commercio di Torino , Dario Gallina : “ Nel comparto automotive , in grande e urgente trasformazione , l ’ ampio settore dell ’ aftermarket sembra avere dinamiche diverse : da un lato può mantenere
le strategie correnti , prevedendo un mercato stabile ancora per diversi anni , ma nello stesso tempo , come tutto il settore industriale , è chiamato comunque a evolversi e a investire in digitale e tecnologie green per mantenersi competitivo ”.
Transizione elettrica
La transizione verso la mobilità elettrica rappresenta a tutti gli effetti una sfida epocale per l ’ aftermarket italiano , ma allo stesso tempo apre nuove e interessanti prospettive di crescita . Le imprese del settore si trovano a dovere affrontare una serie di cambiamenti radicali che impattano su diverse dimensioni del loro business . Nello specifico , la riparazione e la manutenzione dei veicoli elettrici richiedono competenze tecniche molto diverse rispetto a quelle tradizionali . Gli operatori dell ’ aftermarket devono quindi acquisire nuove conoscenze sulla diagnostica , sulla sostituzione delle batterie e sulla gestione dei sistemi elettronici . Investimenti significativi in formazione sono quindi necessari per colmare il gap di competenze esistente . Ma la vera chiave di volta è quella riguardante le normative . Il quadro , infatti , è in continua evoluzione e per le imprese , mai come ora , è di fondamentale importanza restare aggiornati sulle novità legislative per garantire la conformità dei loro servizi ed evitare sanzioni .
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