[ Le associazioni ]
Sul calo dei materiali di consumo influisce un ' attività di importante destoccaggio da parte della filiera distributiva, soprattutto dei distributori
nea con l’ anno scorso:“ Salvo che per le rettifiche: chi rettificava motori e li teneva in magazzino pronti per venderli, in questo momento di“ confusione tecnologica” non rigenera più per tenerli in stock, preferendo la rigenerazione su richiesta, per cui i componenti dedicati ne soffrono”. In crescita rimane solo la quinta famiglia dei componenti under car, con un ottimo + 7,5 %:“ Parliamo del sotto telaio e i prodotti più importanti sono gli ammortizzatori e tutta la parte delle sospensioni. In Italia si verificano molti danni causati da strade sconnesse, anche su auto di marchi premium però già passate di mano, cioè che dopo i 3-4 anni di vita, ad esempio se gestite da società di noleggio, arrivano come seconda mano all ' automobilista privato; hanno ancora un valore percepito medio-alto e tendenzialmente in officina non si chiede il prezzo più economico ma un buon compromesso qualità-prezzo”. Tirando le somme, la situazione non preoccupa eccessivamente Pellegrino:“ Il mercato aftermarket dell’ intera filiera dai componentisti, ai distributori, ricambisti e officine resta comunque positivo, sia grazie a volumi aggiuntivi che soprattutto grazie al mix venduto( ricambi con prezzi medi più alti). Possiamo in buona sostanza parlare di un riaggiustamento naturale del mercato, senza trend negativi preoccupanti”.
DOMANDA RICAMBI: COSA ASPETTARSI?
Quali sono stati e saranno i fattori che influenzano e influenzeranno la domanda di ricambi? Pellegrino ha le idee chiare:“ Circolano oltre 40 milioni di auto, il parco più numeroso di sempre, ma di questi 40 milioni circa un quarto sono auto tra Euro 0 e Euro 3, con almeno 20 anni d’ età; c’ è poi da considerare lo spostamento dei veicoli usati dal Nord al Sud Italia, dove si hanno norme antinquinamento meno stringenti. Inoltre, ogni 100 nuove auto immatricolate, il doppio passa di proprietà come auto usate di seconda-terza-quarta mano; quindi, il parco tende a invecchiare in maniera importante; infine se consideriamo le radiazioni, come riporta il PRA, restano basse. In buona sostanza il mercato aftermarket sulle motorizzazioni tradizionali resterà stabile per anni. Riguardo l’ e- voluzione, chiaramente l’ intera filiera deve essere pronta a informarsi e formarsi sulle nuove tecnologie dalle auto full hybrid, plug-in ed elettriche, nonchè sui carburanti alternativi. Riassumendo,“ nell’ autoriparazione prevale chi sa essere reattivo alle sfide, tenendo alto il livello di preparazione tecnica, di apertura al cambiamento e, soprattutto, del servizio al cliente, fatto di capacità di orientamento in una fase con pochi punti fermi, anche per il consumatore finale e di flessibilità e attenzione alle sue esigenze sempre più mutevoli e differenziate. Va sempre sottolineata la necessità del cambio culturale da parte degli autoriparatori, che dovrebbero puntare maggiormente sulla giusta retribuzione della manodopera e non più sulla marginalità derivante dal ricambio; questo è un errore strategico da non commettere più, soprattutto in un mercato dove l’ utente finale è molto più informato rispetto al recente passato”.
STRATEGIE IN ATTO
ANFIA sta attivando tavoli di lavoro sia a livello europeo attraverso CLE- PA, sia a livello nazionale con gli enti preposti, con l’ obiettivo di monitorare l’ ingresso di ricambi in Europa e quindi in Italia, dove anche a causa dei dazi USA, entrano una quantità importante di ricambi proveniente dalle LCC( low cost country) dove le omologazioni devono essere maggiormente verificate dagli enti preposti.“ La situazione”, conclude Pellegrino,“ è fluida. Al 30 giugno registriamo 855.000 immatricolazioni di auto nuove da inizio anno,-3,6 % rispetto al 2024 e-21 % a confronto con il 2019. L ' alimentazione a benzina dichiara un-17 %, il diesel-32 %, il mild e full hybrid poco più del + 10 %, le ricaricabili / plug-in + 40 % e le pure elettriche + 28 %. Le alimentazioni a benzina valgono ancora il 26 % del mercato, il diesel 10 %, le mild e full hybrid 44 %, le ricaricabili 10 %, le elettriche 5 %. Poi c ' è una piccola quota di auto a gas, in caduta libera, ma comunque al 9 % di quota. Lo scenario più realistico dice che al 2034 le pure elettriche dovrebbero arrivare al 21 % dell ' immatricolato e i veicoli con parte di endotermico e di elettrico all ' 89 %, con una sparizione del diesel. Al 2035 6 auto su 10 avranno motori tradizionali e se il“ Dialogo Strategico” UE rimandasse le scadenze potremmo arrivare al 70 %, nella speranza di favorire i carburanti alternativi ecologici come l ' idrogeno e gli e-fuel. Speriamo nel buon senso e in un approccio pragmatico e non ideologico”.
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