PARTS Novembre 2025 | Page 82

[ Le associazioni ]
munitario. Va inoltre considerato che la transizione energetica è solo un pezzo del“ puzzle” dell ' attuale stato di salute del mondo dell ' auto, segnato da una perdita di immatricolazioni che perdura ormai da anni. In Italia pesa soprattutto la frenata produttiva di Stellantis, ma più in generale si fa sentire sull ' intero mercato europeo anche la forte pressione dei costruttori cinesi e l ' incertezza alimentata dai dazi e dalle politiche protezionistiche. ANFIA si impegna quindi a condividere con la Commissione UE, entro fine anno, delle proposte specifiche e concrete per“ riacquisire una sovranità tecnologica libera da dipendenze e per creare un argine regolamentare alla pressione derivante dalla disparità competitiva dell’ industria europea rispetto ai competitor asiatici, in considerazione che l ' UE è l’ unica regione al mondo a non aver messo in campo una strategia difensiva in questo senso. Occorre quindi valorizzare il made in UE di veicoli e componenti, prevedendo anche una regolamentazione sul local content”.
Anche in Europa potrebbero essere sviluppati veicoli pensati per la mobilità urbana, elettrici al 100 %, con dotazioni e requisiti di sicurezza commisurati a un veicolo prettamente urbano: nella foto kei car Honda N-Box
coli che montano una soglia minima di componentistica europea”, spiega Giorda.
UNA POLITICA EUROPEA COMUNE PER LA COMPETITIVITÀ
Le aziende della filiera automotive, a tutti i livelli, stanno affrontando importanti costi di trasformazione, a cui si sommano prezzi per l’ energia elevati e una minore flessibilità del lavoro rispetto ad altri Paesi produttori. Negli Stati Uniti e in Cina molte imprese hanno inoltre beneficiato in questi anni di sussidi e incentivi importanti. L ' assenza di un approccio comune europeo“ deciso”, come evidenzia Giorda, rischia di lasciare i singoli Paesi nella difficoltà di sostenere politiche di domanda efficaci. Per questo motivo va sollecitato un intervento regolamentare immediato e una politica industriale a livello co-
DECARBONIZZAZIONE: VALUTA- RE TUTTE LE SOLUZIONI
Necessario, infine, un piano serio di decarbonizzazione del parco circolante dei 250 milioni di auto con età media di oltre 12 anni e con valori emissivi che possono essere largamente ridotti già oggi senza attendere il 2035. Oltre ai veicoli BEV( full-electric), vanno infatti favorite soluzioni a basse emissioni come PHEV, hybrid-mild o veicoli tradizionali alimentati con carburanti alternativi, non solo sintetici ma anche biocarburanti, così da raggiungere riduzioni significative di emissioni nel breve termine. Per quanto riguarda i carburanti alternativi, va ricordato che con il regolamento“ Fit for 55” era prevista per il 2026 una revisione del Regolamento
CO 2
, compresi gli effetti di sostenibilità dei biocarburanti. Questa è stata anticipata già a fine 2025, per valutare i progressi della transizione ed eventualmente aprire a nuove soluzioni tecnologiche come i biocarburanti. Occorre tuttavia ridefinire la metodologia di calcolo della CO 2
, attualmente viene misurato solo ciò che esce dal tubo di scarico, penalizzando i biocarburanti che invece“ compensano” con la CO 2 risparmiata nella fase di produzione( quindi definiti carbon neutral).
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