PARTS Marzo 2023 | Page 29

Attualità come l ’ accelerazione del mercato verso la piena elettrificazione sia “ una decisione presa dagli Stati e non dai costruttori , nel quadro di un processo democratico ”. I costruttori , secondo il CEO , hanno la responsabilità di fornire soluzioni semplici e sicure che garantiscano ai cittadini la libertà della mobilità . Un processo “ impegnativo per i costi tecnologici , costi aggiuntivi che devono essere assorbiti in qualche modo ”, che implica il rischio “ che il mercato si riduca drammaticamente … Ma se non trasferiamo questi costi ai clienti finiremmo in perdita , tanto più che la finestra di tempo ci è stata imposta ”.
I possibili scenari futuri
I rischi occupazionali ed economici legati alla messa al bando dei motori endotermici erano stati da tempo segnalati da tutte le associazioni che rappresentano la filiera industriale automotive , le imprese produttrici e distributrici di carburanti rinnovabili e low carbon , liquidi e gassosi ( Federmetano , Anfia , Anigas , Assogasliquidi , Assogasmetano , Confapi , NGV Italy e Unem ) e sono stati ribaditi in una recente lettera congiunta , inviata al Governo , che ribadiva la strada della neutralità tecnologica come l ’ unica in grado di tutelare sia l ’ ambiente sia il lavoro . Nella lettera , si legge che “ i veicoli con motore a combustione interna alimentati con combustibili rinnovabili e a basso contenuto carbonico , affiancati allo sviluppo della mobilità elettrica , possono dare un contributo decisivo per raggiungere i target sfidanti della decarbonizzazione , garantendo allo stesso tempo che il tessuto industriale possa affrontare la transizione in maniera meno violenta … La complessità di queste sfide e delle rivoluzioni
I veicoli con motore a combustione interna alimentati con combustibili rinnovabili e a basso contenuto carbonico , affiancati allo sviluppo della mobilità elettrica , potrebbero contribuire a raggiungere i target della decarbonizzazione , tutelando il tessuto industriale
che derivano dalla transizione energetica ci porta a ribadire con forza l ’ impossibilità di considerare tutto risolvibile con il contributo di un ’ unica tecnologia , tra l ’ altro ancora in evoluzione dal punto di vista dello sviluppo tecnologico e non ancora matura a livello di ecosistema di mercato in quasi nessun Paese europeo ”. Questa lettera è datata 31 gennaio 2023 e i fatti , definitivi , hanno ormai superato ogni previsione di ragionevolezza . Cosa succederà , infine ? L ’ intero comparto automotive conta su un possibile ribarltone al voto europeo delle elezioni del 2024 , che potrebber cambairi gli equilibri . Se così non fosse , si dovrà contare sulle possibili revisioni intermedie dell ’ Unione Europea in materia , a partire dal 2025 , quando verrà presentata la metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO 2 lungo l ’ intero ciclo di vita di auto e VCL venduti sul mercato dell ’ UE , accompagnata da proposte legislative aggiornate . Poi , nel 2026 , la Commissione monitorerà la differenza tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia e valuterà la possibilità di rimettere in gioco i motori ibridi o che utilizzano i biocarburanti . E in questi tre anni , la storia recente ce lo ha ben insegnato , possono succedere ancora tante cose … ■
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