PARTS Marzo 2023 | Page 26

A ttualità

Adolfo De Stefani Cosentino , conferma anche il rischio Cina : “ L ’ arco temporale previsto e dunque un ’ interruzione così brusca della produzione e commercializzazione di veicoli a combustione interna metterà a rischio non solo la competitività delle imprese italiane ed europee in un settore strategico dell ’ economia , ma soprattutto decine migliaia di posti di lavoro in tutta Europa a vantaggio dei competitor internazionali , principalmente cinesi , che hanno anche la leadership tecnologica sulle batterie che alimentano i veicoli a zero emissioni ”. In sostanza , abbandonare diesel e benzina in tempi così brevi non andrà a vantaggio né dell ’ industria , né delle imprese dell ’ indotto distributivo e di assistenza post vendita , né dei consumatori già penalizzati dal consistente aumento dei prezzi . Federauto auspica “ un approccio più graduale e pragmatico ma soprattutto meno ideologico , verso la ‘ rivoluzione elettrica ’, fondato su un mix di tecnologie neutrali , che consentirebbe di raggiungere l ’ obiettivo di decarbonizzazione dei trasporti su strada di merci e persone in maniera sostenibile ed efficace ”.
Autoriparazione : puntare sulla mobilità mista
Pubblicato il 16 febbraio , lo studio di Confartigianato “ Autoriparazione : volumi ricavi a + 5,5 %. Le criticità della transizione green dopo la decisione del Parlamento Europeo ” offre importanti spunti di analisi sul mercato italiano dell ’ auto , sottolineando innanzitutto la contenuta presenza di auto elettriche . Nello Studio si
I tempi stretti dello stop alla produzione di veicoli a motore endotermico metteranno a rischio la competitività delle imprese automotive e migliaia di posti di lavoro a vantaggio dei competitor asiatici , soprattutto cinesi legge infatti che , a gennaio 2023 , le auto nuove ibride a benzina rappresentano il 36 % del mercato delle prime iscrizioni (+ 21,2 % su base annua ) davanti alle auto a benzina ( 27,4 %) e quelle diesel ( 18,3 %). Le prime iscrizioni di vetture elettriche sono solo il 2,7 % del totale , in diminuzione rispetto al 3,2 % di gennaio 2022 ( elaborazione su dati ACI ). Aggiungiamo che , secondo il Report di Motus-E di febbraio , in Italia a dicembre si contavano circa 170mila veicoli BEV circolanti ( su un parco circolante , di sole auto , che supera i 32 milioni ), ancora distanti dalla media degli altri Paesi europei . Uno stacco forte col resto d ’ Europa registrano anche le infrastrutture di ricarica , insufficienti nonostante la recente accelerazione : 36.772 i punti di ricarica installati al 31 dicembre 2022 in 19.334 infrastrutture ( stazioni o colonnine ) e 14.048 postazioni accessibili al pubblico . Ricordiamo che il PNRR stanzia 740 milioni di euro per le colonnine e sono previsti 6 milioni di veicoli elettrici in circolazione entro il 2030 e 32mila infrastrutture pubbliche di ricarica . Considerare una “ mobilità mista ” non è quindi un obiettivo idealistico ma una necessità , un ’ ancora utile a non andare alla deriva , una vera priorità , presentata tra l ’ altro da Confartigianato Autoriparazione al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a fine 2022 come soluzione strategica per strutturare la mobilità del futuro : “ Puntare sulla sola trazione elettrica è controproducente , sia perché presenta ancora varie incognite , sia perché il motore endotermico può essere utilizzato anche con carburanti alternativi . Abbandonarlo significherebbe mettere a rischio il settore produttivo ”. Così anche gli incentivi , segnala lo Studio , “ secondo il principio della neutralità tecnologica devono essere orientati verso le migliori tecnologie disponibili sul mercato e bisogna allargare la platea dei fruitori , dosando le agevolazioni in base al conseguimento di obiettivi che siano effettivamente definiti e misurabili ”. Tra le criticità nella transizione green dell ’ autoriparazione , un peso decisivo è poi rappresen-
26