nel breve termine . I costruttori hanno ridotto finora le emissioni puntando sull ’ energia green e sulla riduzione legata all ’ utilizzo dei veicoli elettrici , ma per fare diminuire ulteriormente il bilancio complessivo delle emissioni devono chiedere ai componentisti di ridurre le emissioni derivate dalla produzione dei componenti installati sulle vetture . I componentisti , a loro volta , si volgeranno ai
Tier 1 e Tier 2 per chiedere loro di ridurre le emissioni e questi , a cascata , lo chiederanno ai loro fornitori ”. In questo contesto dove le disruption sono sempre più frequenti ( guerra in Ucraina , Medio- Oriente eccetera ) la filiera automotive dovrà lavorare molto , sulle emissioni ma non solo . La dimensione sarà ancora più rilevante e rimanere piccoli sarà uno svantaggio . Sono solo 3 le aziende italiane che figurano nella top 100 dei componentisti globali . “ Prima si riusciva a fare ricerca e sviluppo in modo organico , i cicli di sviluppo prodotto erano più lunghi rispetto ad oggi , dove ogni 3-4 anni esce un ’ auto completamente nuova . La concorrenza aumenta , basti pensare che in Cina nascono ogni anno 15 nuovi costruttori , anche se pochi sopravvivono ai primi anni . Come sta reagendo il mondo automotive a tutto questo ? Con deal di scala , in cui si comprano altre aziende per diventare più grandi e più forti , oppure con deal di scopo ,
cioè ‘ comprando la crescita ’ attraverso l ’ acquisizione di un ’ azienda in un mercato dove non si è forti o ‘ comprando le competenze ’ di un ’ azienda che sa fare un determinato prodotto o componente . Mentre negli ultimi 30 anni l ’ automotive è cresciuto prevalentemente per acquisizioni di scala ( nel 2015 i deal di scala valevano il 55 % dei deal totali ), oggi ( 2022 ) 3 acquisizioni su 4 sono fatte per motivazioni di scopo , spinte dalla pressione sui ricavi e dalla necessità di investire in nuove competenze e tecnologie piuttosto che svilupparle in casa . Molti dei deal di scopo sono mirati ad acquisire competenze professionali , acquisendo aziende anche piccole ma composte da personale iperqualificato . Sono molti i fronti di innovazione : batterie allo stato solido , trazione a idrogeno , sostenibilità / circolarità , connettività , guida autonoma . Le aziende italiane possono scegliere su cosa innovare , ma se sono sole e di piccole dimensioni difficilmente possono farcela ”. ■
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