PARTS Gen 2024 | Page 28

Case auto dal 2019 al 2023 , nell ’ ottica di ‘ produrre meno a prezzi più alti ’. I rincari in Italia hanno riguardato tutti i segmenti e tutti i modelli sono sostanzialmente aumentati di prezzo ( motori endotermici ). Il disallineamento tra domanda e offerta è confermato dal mercato dell ’ usato , come emerge dall ’ analisi dell ’ evoluzione del rapporto di vendite usato su nuovo dal 2017 al 2022 : tale rapporto è aumentato costantemente , per ogni auto nuova venduta si vendono ora 2 auto usate ( nel 2017 il rapporto era 1,5 ) e le radiazioni di auto nel 2022 sono crollate del 30 %. “ I consumatori rottamano meno e si tengono l ’ usato con l ’ effetto che il parco circolante italiano aumenta , invecchiando sempre di più . Abbiamo fatto la transizione energetica per ridurre la CO 2 e ci ritroviamo con un parco invecchiato ed emissioni che aumentano ”. Anche le vetture elettriche hanno visto aumenti di listino importanti , ma si è anche assistito a
rilevanti tagli di prezzo , come nel caso della Tesla Model 3 e Model Y , che però rischiano di sortire l ’ effetto opposto : il significativo calo del valore residuo a tre anni delle vetture elettriche può diventare problematico , in particolare per le flotte ( con un impatto importante sui canoni ) visto che , almeno in Italia , buona parte delle vetture elettrificate è immatricolata grazie al canale del noleggio . Quali sono quindi le implicazioni di tutti questi cambiamenti per la filiera automotive e il mondo della distribuzione ? “ Bisogna reagire - ha ribadito Di Loreto - prepararsi al domani , rimanere nel presente non è un ’ opzione : al di là delle normative che cambiano in continuazione l ’ Italia , rispetto agli altri Paesi europei , oltre a dovere affrontare cambiamenti drastici parte da una posizione di debolezza . Il ‘ nanismo ’ delle aziende e la frammentazione del mercato hanno un impatto negativo . Analizzando la marginalità di componentisi e costruttori nel
periodo 2017-2023 si nota che dopo il Covid i costruttori hanno cominciato a guadagnare di più dei propri componentisti , vendendo di meno , invertendo così il trend 2017-2019 che vedeva un maggiore margine operativo dei componentisti . Questi non hanno potuto alzare i listini allo stesso modo dei costruttori , che hanno riversato l ’ aumento dei costi sul cliente finale , e quindi il margine per i componentisti si è ridotto . È tuttavia possibile che , con un portafoglio ordini che comincia a faticare e i tagli dei prezzi fatti da alcuni player , vi sia una riduzione dei margini anche per i costruttori e questo potrebbe riversarsi anche sui componentisti . Le prospettive non sono dunque ottimistiche , anche perché le sfide che attendono la filiera non sono facili : la decarbonizzazione , dopo le Case , sta già toccando i componentisti , che per produrre i componenti hanno aumentato le emissioni complessivamente prodotte ( periodo 2018-2022 ) e che saranno chiamati a ridurle
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