Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
“ La sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella economica e sociale ”
Sen . Matteo Salvini
Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Presenza istituzionale d ’ eccellenza quella del Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sen . Matteo Salvini intervenuto al Parts Aftermarket Congress 2023 il 22 novembre per testimoniare il pieno sostegno del Governo alle istanze del mondo automotive e del post vendita italiano , che in questo momento sono particolarmente urgenti e decisive per il futuro delle imprese del comparto . Particolarmente apprezzata dal pubblico , la sua partecipazione ha dato lustro al convegno internazionale , contribuendo al grande successo della 19ma edizione . Accolto sul palco dal Presidente di DBInformation Roberto Briglia , il ministro ha subito voluto sottolineare non solo il piacere di essere presente all ’ e- vento ma anche il dovere , in qualità di ministro dei trasporti , di partecipare alla giornata di lavori congressuali “ anche perché sul tema dell ’ auto e di tutta la filiera stiamo facendo una grande battaglia che , inizialmente solitaria , non deve essere intesa come partitica , ma come una questione di sopravvivenza economica e culturale del Paese ”. È quindi giusto che l ’ impresa , la distribuzione , il commercio chiedano un sostegno alla politica ? Certo , “ se facciamo insieme alcune battaglie siamo più forti . Dire che dal 2035 si compreranno e venderanno solo auto elettriche non aiuta l ’ ambiente , è un suicidio economico , industriale e sociale senza senso ”. Una ‘ follia ’ contro la quale siamo ancora in tempo per intervenire . “ La norma è stata approvata , con tutto quello che ne consegue . E se qualcuno , a Bruxelles o Berlino , pensava di potere dettare le regole del mercato invadendo di prodotti europei Cina e America , ebbene i numeri ci dicono che ovviamente sta accadendo esattamente il contrario . Ma se nelle prossime settimane e mesi la nostra diventerà una battaglia italiana e non tra partiti , nel 2026 potremo provare a ribaltarla . Perché fortunatamente siamo riusciti a imporre che nei prossimi anni venga effettuato dalle istituzioni europee un check sulla scelta del solo elettrico che è stata sciaguratamente approvata . Ovviamente in politica come nell ’ impresa la differenza la fanno i numeri e quindi solo la maggioranza può ribaltare la scelta , la minoranza può protestare , fare convegni e denunciare … Però penso che siamo in tempo per fermare una dipendenza che altrimenti , entro i prossimi cinquanta anni , ci consegnerà mani e piedi alla Cina . Io non so se le scelte fatte siano figlie di supponenza , arroganza , superficialità , o magari di altro … perché una scelta così idiota ai danni dell ’ industria italiana ed europea non ha altre spiegazioni se non interessi economici ”. Caso esemplare , l ’‘ acquisto a debito ’ nel PNRR di 3mila autobus elettrici : “ Bello , molto green , ma l ’ Italia di questi 3mila quanti ne può produrre al massimo ? Meno di un terzo . Gli altri dove li compriamo ? In Cina .