A ttualità
e , dato il contesto , ai limiti della fattibilità ”. La UE dovrebbe quindi rivederla profondamente . Per Anfia , solo con importanti revisioni il Regolamento Euro 7 potrà raggiungere i suoi scopi sempre che , al contempo , si preveda una forte spinta verso l ’ utilizzo e la valorizzazione dei low carbon fuels ( LCF , carburanti liquidi derivati da fonte non petrolifera ). Il nuovo Regolamento “ deve necessariamente prevedere prove di omologazione con combustibili rinnovabili , identificando metodi di prova e di calcolo delle emissioni specifici , che tengano conto del benefico effetto dei combustibili da fonti rinnovabili ”. Nel dettaglio : per valorizzare e contabilizzare l ’ importante contributo alla riduzione delle emissioni , la porzione di combustibile “ CO 2 neutral ” dovrebbe essere dedotta dal conteggio delle emissioni di CO 2
. Così , nei prossimi anni , in base alla quota percentuale di LCF venduta nell ’ UE , si potranno calcolare le reali emissioni di CO 2 della flotta commercializzata ogni anno . Questo meccanismo , definito nella regolamentazione Euro 7 , risponderebbe al Regolamento CO 2 per autovetture e furgoni che prevede la
possibilità , per la Commissione , di sviluppare una proposta per immatricolare dopo il 2035 veicoli che utilizzino solamente carburanti “ CO 2 neutral ”.
Questione di tempi
Concludendo l ’ importante nota Anfia ribadisce che , visti i cicli industriali e i piani di sviluppo che caratterizzano il settore automotive , le misure attuative della nuova regolamentazione devono essere definite rapidamente . È un ’ urgenza condivisa da tutta la filiera che vede , in primis , i costruttori chiamati a iniziare i loro processi di certificazione e omologazione per ogni veicolo ( tipo / variante / versione ), con grande anticipo . È auspicabile giungere al più presto ad una proposta concreta e condivisa a livello europeo su come affrontare questo tema decisivo . ■
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