Parma, la città del bon vivre October 2020 | Page 89

Ricordi dalla Cina e oltre

A Parma c’è un museo, fuori dalle rotte turistiche, che vale la pena conoscere.

Si tratta del Museo d'Arte Cinese e Etnografico.

Questo piccolo “gioiello” etnografico si trova all'interno della Casa Madre dei Missionari Saveriani: è considerato uno dei più importanti del continente europeo.

Fu inaugurato nel 1901 e il suo ultimo restyling risale al 2012.

L'Istituto Saveriano fu fondato, alla fine del 1800, da Monsignor Guido Maria Conforti in una fetta di casa, in Borgo Leon d'Oro.

La prima idea di un museo dedicato alla conoscenza delle culture dei popoli nacque nel 1898, in seguito alla donazione di alcuni pezzi cinesi provenienti dall'Esposizione Universale di Torino, dello stesso anno, da parte del Conte Fedele Lampertico, senatore.

Nel 1900 iniziarono i lavori per la costruzione della Casa Madre dei Missionari Saveriani che terminarono l’anno seguente, insieme all'inaugurazione del museo.

Nello stesso anno i primi missionari, rientrando a Parma, riportarono molti oggetti dalla Cina incrementando la nuova esposizione.

Con il passare degli anni il museo continuò ad arricchirsi di materiale fino al 1948, quando i cambiamenti politici in Cina decretarono l'espulsione di tutti i missionari.

Intorno al 1958 lo spazio espositivo fu spostato nella sede definitiva, quella che conosciamo oggi, in ambienti realizzati ad hoc per esporre le collezioni d'arte cinese e il materiale etnografico, insieme agli oggetti provenienti dalle altre missioni nel mondo che nel frattempo erano state avviate.

Una precisazione: nonostante il nome il museo non è monotematico ma offre una panoramica del mondo artistico cinese e etnografico insieme a materiali provenienti da altre aree geografiche come Africa, Brasile, Giappone, Indonesia e Messico.

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