Parma, la città del bon vivre October 2020 | Page 49

Il fil rouge della cristianita'

Parma, nonostante la sua dimensione, nel corso dei secoli è stata una città ricca di chiese straordinarie e conventi, che racchiudono all’interno grandi sorprese come capolavori. Ho deciso di menzionarne alcune, per zona, non per importanza o celebrità.

Non me ne vogliate ma realmente sono molte! Iniziamo dalle spalle di Piazza Duomo, poche centinaia di metri e troviamo il complesso Monastico di San Giovanni Evangelista, formato dalla Chiesa, Convento e la Storica Farmacia di San Giovanni: questo complesso è una delle mie due passioni di questo elenco. Le sue origini risalgono al X secolo. Il campanile fu aggiunto nel XVII sec. La pianta della chiesa è a croce latina con tre navate sulle quali si aprono sei cappelle. All’interno gli affreschi sono del Correggio, Francesco Maria Rondani e del giovane Parmigianino. La cupola è del Correggio. Nel monastero benedettino, meritano una visita i tre chiostri. La Biblioteca del Monastero presenta ambienti cinquecenteschi affrescati e possiede circa 20.000 volumi, tra cui codici miniati del ‘400 e del ‘500. Da non perdere la visita nella storica Farmacia!

Ritornando verso Piazza Garibaldi troviamo la Basilica Santa Maria della Steccata: il mio secondo grande amore in città. Situata nella centralissima piazza omonima la Basilica Magistrale di Santa Maria della Steccata è un santuario mariano realizzato nel XVI sec. e dal 2008 è basilica minore. Ma perché della Steccata? Sul sito già esisteva nel XIV sec. un oratorio che ospitava un’immagine, venerata, di San Giovanni Battista dipinta sulla parete di una casa in strada San Barnaba, oggi Via Garibaldi. In seguito l'edificio divenne la sede di una Confraternita della Vergine Annunciata con la missione di distribuire doti, matrimoniali, per giovani donne nubili, povere e senza padre. Verso la fine del XIV secolo sulla facciata fu dipinta una Madonna con al seno il bambino che divenne oggetto di culto della città: l'area dell'edificio era protetta da uno "steccato" per regolare l'afflusso dei pellegrini e da allora iniziò ad essere chiamata Madonna della Steccata. L'edificio è su pianta a croce greca, con bracci posti sui quattro assi cardinali e chiusi da quattro grandi absidi simmetriche. La sua straordinaria bellezza è all'interno: decorata con affreschi della scuola parmense del XVII secolo quali Parmigianino, Michelangelo Anselmi e Bernardino Gatti autore dell'Assunzione di Maria nella cupola.

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