Parma, la città del bon vivre October 2020 | Page 37

Il Palazzo della Pilotta

Monumentale, questo è l’aggettivo con cui definire il Palazzo della Pilotta.

Un complesso che ha subito mutilazioni, purtroppo, nel corso dei secoli e che fanno comprende al visitatore la mancanza di “pezzi”, particolarità che rendono questo monumento ancora più affascinante.

Il suo nome deriva dal gioco, nobiliare, della “pelota”, uno sport derivato dalla pallacorda, che si praticava nei suoi cortili in particolari occasioni di rappresentanza.

Costituito da più corpi di fabbrica ci lavorarono in tempi diversi numerosi architetti.

L'insieme di edifici che lo componevano, all'epoca di servizio, si sviluppavano attraverso tre cortili: il Cortile della Pilotta, del Guazzatoio e della Rocchetta.

Al suo interno si trovavano un gigantesco salone (trasformato successivamente nello straordinario Teatro Farnese), una grande scuderia, le abitazioni degli stallieri, il maneggio, la stalla dei muli, la rimessa per le carrozze, il guardaroba, la Sala dell'Accademia e una serie di gallerie per delimitare i grandi cortili.

Questo insieme di edifici conteneva, praticamente, tutti i servizi della vera residenza, vicina di Palazzo Ducale.

Per comprendere come era il suo status dobbiamo immagginare che dove ora c’è la distesa verde di Piazzale della Pace, prima dei bombardamenti della II Guerra Mondiale c'era il Palazzo Ducale, nel Rinascimento residenza dei Duchi della città.
E’ proprio da questo palazzo che la Pilotta, nel XVI sec., inizia a prendere forma nascendo come "corridore", raccordo architettonico d'unione tra Palazzo Ducale e un altro edificio che si trovava alle sue spalle chiamato la Rocchetta, punto d’ingresso in città per chi attraversava il ponte sul torrente Parma.

Con la grande dinastia dei Farnese in città, da Alessandro a Ranuccio, nel XVI sec, inizia lo sfarzo di questo grandioso edificio attraverso aggiunte, sostituzioni e costruzioni.

Alla morte di Ranuccio le grandi opere si fermano ma i lavori continuano al suo interno, con l’obiettivo di raccogliere nel palazzo tutte le opere d’arte che i Farnese avevano accumulato nel tempo, soprattutto a Roma, e far diventare Parma una capitale culturale.

Oggi al suo interno troviamo la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese, il Museo Archeologico, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano.

1' 58'' tempo di lettura

37