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VOLI
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corretti: ero molto piccola quando ho visto
mio padre per la prima volta in palestra, ho la
sensazione di aver seguito i suoi allenamenti e
le sue gare, di aver sentito parlare di lui come
atleta, e di averlo seguito in alcune trasferte...
io sono nata nel 1993, e proprio mentre la
carriera da giocatore di mio padre stava per
concludersi, io facevo i miei primi passi”.
Non da pallavolista, non da subito,
almeno: la pallavolo in casa Lucchetta è
un’aria che si respira, ma appunto per questo
non è nulla che si debba fare per forza... “Ho
iniziato prestissimo a praticare sport, ma
sono partita dal nuoto: ero molto alta, ma
ero anche abbastanza cicciotta da bambina
e non sembrava che fossi particolarmente
portata per il volley. I miei primi allenamenti
li ho fatti seguendo alcune compagne di scuola
elementare che iniziavano a giocare... è stata
la voglia di fare qualcosa insieme a loro, più
che l’esempio che avevo in casa, a spingermi a
provare questo sport”.
Le doti fisiche di Silvia vengono a galla
pian piano, grazie anche alla pazienza dei suoi
primi allenatori, e a poco a poco, nonostante
le amiche con le quali aveva iniziato il suo
percorso progressivamente si fermassero,
Silvia inizia a coltivare il sogno di poter
diventare davvero una pallavolista. “Ho
avuto dei bravissimi allenatori, che mi hanno
formato tecnicamente sin da piccolissima, cosa
fondamentale per giocare bene a qualsiasi
livello si arrivi poi “da grandi”. Mi sono
molto divertita sin da subito, tanto che quando
le mie amiche hanno abbandonato, io ho
proseguito anche senza di loro, perché ormai
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