CALENDARIO
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In Azerbaijan ci sono tantissime giovani
fisicamente poderose, con mezzi fisici
incredibili... giovani che hanno bisogno di
essere cresciute e che potrebbero diventare,
se ben guidate, le pallavoliste del futuro
in ottica mondiale. Ho spesso pensato a
come potrebbero affrontare tutto questo le
giocatrici italiane, forti della sola tecnica di
fronte a dei giganti come questi... ebbene,
penso che il patrimonio del volley italiano
debba essere veramente “selezionato” e
“allenato” per diventare il più forte, per
tornare a giocare la pallavolo più bella.
Allenare significa non fare sconti: ogni
nuova avventura non può non farmi pensare
alla strada che ho percorso, da una terra
marginale del centro-sud, non soltanto in
relazione al volley o allo sport; non può
non farmi pensare a tutti i C.Q.P., C.Q.R.,
C.Q.N. - ci sono ancora? - attraverso i
quali sono passata, insieme a centinaia di
ragazze, tra le quali solo poche andavano
avanti... non credo per l’altezza, né soltanto
per la tecnica, ma anche per un “fuoco
sacro”, per una capacità di sacrificio che
è dedizione e passione assoluta per ciò
che si fa. Solo in questo modo lo spor t ti
cambia, ti trasforma, ti fa crescere come
persona; solo in questo modo la palestra
diventa davvero una palestra di vita,
e quest’ultima non diventa una frase
fatta. La “gavetta”, qualcosa che sta un po’
scomparendo dalla mentalità delle giovani
sportive che sempre più spesso e più presto
hanno grandi occasioni, ma che a volte non
sono abbastanza temprate per affrontarle.
Se mi guardo allo specchio, mi accorgo