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VOLI
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O.IT
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volevamo tornare a casa... non immaginate
quanto cambi la vita il fatto di non dover
necessariamente pensare a spostamenti,
spesa, organizzazione di tante piccole cose!
Non so se con tutto ciò la mia permanenza a
Baku sarebbe stata più leggera o più pesante:
fatto sta che di certo la concentrazione sul
proprio lavoro è massima, e io non avrei mai
smesso di allenarmi, per non lasciare del
tempo “vuoto” ad attendermi. Con il tempo,
ho apprezzato alcuni luoghi della città che
mi hanno permesso di riconciliarmi con
quella che per una stagione è stata la mia
casa, luoghi come il lungomare, o le parti
della città immerse nel verde.
I palazzetti, lo sapete, sono immensi,
ma sembrano ancora più grandi perché
raramente sono pieni di pubblico: la
capacità di organizzare gli eventi e di curare
la vita degli atleti non va ancora di pari
passo con una cultura sportiva che abbracci
la pallavolo e con un’azione di marketing
volta a diffondere l’amore per questo sport
– anche qui il calcio la fa da padrone -,
che pure è considerato un investimento
nazionale. Ma se anche questi aspetti
emergeranno in questo Paese, cosa non
potrà diventare l’Azerbaijan per il volley?
Credo che sia per questo motivo
che proprio Baku è stata la sede di due
recenti Final Four di Champions League.
Il tentativo di portare nel Paese il volley
che conta e la possibilità di sostenere le
spese di grandi eventi hanno permesso
all’organizzazione di ospitare quattro grandi
squadre, compreso il Rabita, che poi ha
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