Pallavoliamo Luglio 2013 | Page 16

nonostante io sia piuttosto una “cozza” che si attacca allo scoglio sul quale è nata o si è ambientata, sono partita per una realtà ignota, con la prospettiva di giocare importanti competizioni ma senza sapere veramente se sarei riuscita ad essere di aiuto ad una squadra che di nomi importanti, anche nel mio ruolo, ne aveva già molti. A riportarmi a galla è stato il lavoro, che mi ha permesso di raffozzarmi sia dal punto di vista mentale che tecnico, e insieme al lavoro anche Alessandro Chiappini, il primo allenatore al quale in vita mia ho dovuto chiedere di interrompere gli esercizi, tante erano le ripetizioni a me assegnate! Ma andiamo con ordine, e partiamo da ciò che mi ha permesso dia ffrontare una competizione come la Champions League, arrivando alle soglie della Final Four sfumata nella doppia sfida contro Busto Arsizio... l'Azerrail Baku è una società abbastanza giovane, con una squadra, quella dell'anno scorso, composta da grandi nomi, da giocatrici di alto livello, resa armoniosa e competitiva da uno staff che lavorava all'unisono per amalgamare ed esaltare le potenzialità di tutti. Quando sono arrivata, è cominciata per me, per l'ennesima volta, la sfida di sempre: quella di migliorare la ricezione, e in generale il fondamentale del bagher, necessario per chi come me desidera essere un'attaccante di posto quattro, o comun- que un'attaccante versatile e completo che possa aiutare la squadra in ogni situazione di gioco. In genere sono sempre io a chiedere di restare di più in palestra, di allenarmi di più e in maniera specifica sul bagher... questa volta non ce n'è stato bisogno, è stato Alessandro a dedicarmi molto tempo, insistendo su esercizi e ripetizioni fino allo sfinimento. La sua pazienza è stata la molla che mi ha permesso di consolidare davvero il lavoro fatto in tutti questi anno trovando finalmente la continuità che mi ha permesso di migliorare quotidianamente. Così ho iniziato anche a sentirmi più sicura di me stessa, i miei limiti hanno iniziato a non farmi più paura, anche se sono consapevole che di strada da fare ce n'è sempre! È strano: sono dieci anni che gioco a pallavolo ad un certo livello, e che ripeto sempre gli stessi esercizi per migliorare i miei fondamentali, ma nel tempo è cambiata totalmente la percezione che ho di essi. Quan- do ero giovane non avevo certo la percezione del difetto di un gesto che posso avere, anche se lo eseguo molto meglio... però mancano sempre quei pochi centimetri f"<:?6?RV???Vvv???V??vv???V??W&??V?GF66?6???W&fWF?RV??F??W"???;??f??6V?F???;?6?6???V???;?6?F?fV?F6??6Wf?ƒF?6?;"6?R??6???W,;"6?6??&V?FR?6?R6?R???f?&?R?FVF?????R?76???6???&RF?FR?7V?RRV??F??fF?6W66V?&R?V???V?6?F?6?R?v?&?WGF?f?6?R6?\;"&vv?V?vW&R :?&V?R???