Pallavoliamo Luglio 2013 | Page 12

W .PAL WW VOLI LA ha disputato insieme alla Nazionale seniores guidata da Paolo Tofoli la Yeltsin Cup: “Sono tornata prima io della mia valigia, che dopo essere stata smarrita è tornata dopo qualche giorno in Italia... un “dramma” se si pensa che per partecipare ai collegiali della Nazionale abbiamo già poche cose con noi, poche cose per tanti giorni! Ma resta pur sempre un aneddoto da raccontare in un'esperienza bellissima, per coronare la quale ci è mancata soltanto la vittoria”. Anche il richiamo di una pallavolo “esotica” si fa sentire, e per quanto non ci sia dato di conoscere i dettagli, siamo certi che a Valentina le proposte dall'esterno non mancano... “Se fino a qualche tempo fa giocare fuori dall'Italia era davvero una scelta dettata dalla volontà di fare nuove esperienze, oggi è un'opportunità alla quale semmai si sceglie di rinunciare... non è una tentazione, è quasi una necessità. Sarebbe una soluzione interessante, so- prattutto andando a giocare in squadre che partecipano a competizioni europee, perché permetterebbe di respirare per utto l'anno una pallavolo di alto livello e di fare tante es perienze importanti, per cui non mi sento assolutamente di escluderla. Negli anni, l'apertura naturale che ho di carattere di fronte alle novità si è affinata ed è diventata una sensibilità particolare nel captare le cose, nell'imparare da quello che ho intorno, quindi un'esperienza all'estero sarebbe certamemente molto stimolante. Resto però legata a filo doppio, ovviamente, all'Italia, anche se ci vorrà del tempo perché il cambiamento porti i frutti che tutti speriamo: probabilmente saranno quelle che oggi sono le giovani a godere di tutto il lavoro che tutti noi che apparteniamo al mondo del volley siamo chiamati a fare per ar tornare la pallavolo italiana a splendere. È uno sport così bello e che ci ha dato tante soddisfazioni... perché lasciar decadere questo bel movimento?”. In effetti, noi la vediamo sempre come la giovane promessa sbocciata, ma Vale è ormai un'atleta matura, e una donna che nel suo movimentato presente non può non gettare un occhio al futuro: “Ci sono pensieri che gli anni che passano insinuano naturalmente... in più, conosco Andrea da due anni e mezzo, ed è naturale che il pensiero di diventare moglie e madre si faccia un po' più frequente! Però credo che questo non debba interferire con la mia carriera: ormai abbiamo molti esempi di atlete che dopo la maternità sono tornate in campo e hanno ripreso una forma fisica davvero invidiabile, riuscendo a ritornare ai propri livelli. Io vorrei essere una madre giovane, e anche un'atleta longeva... credo che con un po' di fortuna le due cose si possano conciliare, ed è anche perché siamo noi stesse a cambiare, a modificare le nostre esigenze e le nostre prospettive che il volley deve cambiare”. Parola di capitano. Servizio di Martina Ricca Fotografie di Luigi Di Fiore O.IT AM