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carisma... una grande responsabilità e un grande onore, un ruolo in cui devi mettere da parte molte volte cose personali per l'interesse della tua squadra. Ho cercato di farlo nel mio modo e nel miglior modo possibile, dato che anche questa per me era un'esperienza inedita... penso di esserci riuscita, di essere cresciuta insieme alle mie compagne... il rammarico per non poter tentare di crescere ancora insieme quest'anno nasce anche dal fatto che il gruppo che si è formato era veramente bello, siamo state bene insieme, abbiamo vissuto il campionato serenamente pensando a migliorare noi stesse e questo h aportato buoni frutti per ciascuna di noi. Credo che questa stagione a Pesaro resterà per tutte un be ricordo a cui ritornare anche per motivarsi”, tanto che ad oggi non si sa ancora quale sarà il destino di Valentina, che ha atteso di sapere se la società marchigiana si sarebbe iscritta o meno al campionato e che sta valutando tutte le possibilità per aggiungere un altro tassello al suo futuro. “La situazione per noi atlete è strana, questo è innegabile: penso che sia la prima volta che siamo tutte un po' sospese e in attesa degli eventi. Personalmente negli anni sono stata fortunata, e il fatto che tre delle cinque squadre di cui ho vestito la maglia non ci siano più, è solo motivo di dispiacere e di rimpianto... penso che a molte piaccia l'idea di fermarsi in un posto,di vestire per anni la maglia della stessa squadra, di diventarne in qualche modo la bandiera, quando trovi il posto giusto, e io mi sono trovata in condizioni favorevoli in più di un'occasione, da tutti i punti di vista. La situazione purtroppo però è precipitata, è sempre più difficile costruire una squadra, e né le atle-
te, né i componenti dello staff tecnico, che forse più di noi sono penalizzati da questa situazione, possono scommettere su qualcosa di così precario. Non si può lavorare e vivere bene laddove non c'è la sicurezza di una retribuzione per quello che fai, anche perché nessuno di noi è nella condizione di un lavoratore ordinario... essere atleta è una cosa bellissima, una fortuna e un privilegio,perché fai qualcosa che t paice, che ti appassiona... ma, a meno che tu non sia un calciatore!, in Italia questo significa non essere tutelati dal punto di vista professionale,
e se prima l'assenza di un inquadramento professionale era compensata dalla possibilità di aspirare ad un campionato di altissimo livello, da retribuzioni congrue e soprattutto sicure, oggi l'altro piatto della bilancia non è più così pieno... che fare quindi? Credo che il limite sia stato raggiunto, e che continuare ad onorare la maglia sempre e comuqnue come abbiamo fatto fino ad oggi non sia più la astrategia giusta... anche grazie a qusto atteggiamento e a questo cambiamento di mentalità che è giustamente partito da noi atlete, si sta cercando seriamente di cambiare qualcosa. Non sarà facile, si faranno scelte dolorose, ma da qualche parte bisogna pur cominciare”. Valentina è convinta sostenitrice di Difesa Volley, l'associazione nata recentemente per cercare di dare una tutela e un'assistenza legale in queste situazioni di difficoltà, e soprattutto per essere rappresentatne e interlocutore nei confronti delle istituzioni del volley. In qualità di capitano, ha seguito da vicino il dialogo che la Lega ha voluto intavolare con le atlete, e ciò di cui sente l'esigenza e che auspica è un cambiamento radicale di approccioe e di mentalità. Nel frattempo... un altro bagaglio essenziale è stato protagonista di una bella avventura in Russia, dove Valentina
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O.IT AM